22 Luglio 2013, 06:15
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PALERMO – Sms, e-mail e cartelloni pubblicitari non servono a far aumentare gli acquisti delle famiglie palermitane. La crisi continua a farsi sentire e i cittadini hanno deciso di tagliare sull’acquisto dell’abbigliamento. I saldi sono iniziati da due settimane e, nonostante i negozi siano partiti subito con sconti del 50%, le vendite non salgono. Rispetto all’anno scorso i commercianti palermitani stanno subendo un calo delle vendite che oscilla tra il 30 e il 50% e non vedono nessuna differenza tra le vendite prima dell’inizio dei saldi e dopo.
“Questa è una previsione che avevo già fatto prima dell’inizio dei saldi – commenta Roberto Helg, presidente di Confcommercio Sicilia – Mi sarei accontentato di un calo del 10% rispetto all’anno precedente, ma purtroppo la realtà è questa”.
Facendo un giro tra i negozi del centro storico del capoluogo siciliano balza subito agli occhi quanto siano vuote le botteghe; per strada si vedono poche persone con i sacchetti in mano. “Non stiamo lavorando per niente, se si continua così saremo costretti a chiudere”, hanno affermato la maggior parte dei commercianti.
Alcuni non hanno nemmeno la forza di rispondere alle domande, “Non vedo clienti che comprano da un bel po’ di tempo, non so cosa rispondere”. A quanto afferma il presidente di Confcommercio il problema non sarebbe la qualità dei saldi, ma la quantità dei soldi che hanno a disposizione le famiglie.
“Il problema di fondo – dice – non è la qualità dei saldi ma la qualità del denaro che hanno in tasca le persone. Manca il denaro e manca la sicurezza del domani. Quindi la gente rinuncia a spendere per l’abbigliamento e preferisce comprare soltanto i beni di prima necessità”.
Ad influire sul calo delle vendite sarebbe anche la mancanza di turisti. In città come Roma e Milano la crisi del settore si sente meno perché ci sono i turisti che comprano, a Palermo invece di turisti ne girano di meno e le vendite calano. “Noi non abbiamo un grande afflusso di turisti – afferma il presidente di Confcommercio – quindi dobbiamo contare soltanto sulle spese dei cittadini locali”.
Non sono tanti i negozi che stanno resistendo alla crisi e quelli che rimangono aperti vanno a picco. Le prime settimane di saldi si sono rivelate un disastro ed è risaputo quanto i primi giorni siano importanti per delineare il resto del periodo. “I primi giorni di saldi sono quelli determinanti – conclude Roberto Helg – è infatti da questi giorni che si capisce come andrà la stagione”. Per sapere i dati consuntivi bisognerà attendere settembre, quando finirà la stagione dei saldi, ma viste le premesse sono in pochi quelli che sperano che la situazione migliori.
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22 Luglio 2013, 06:15