28 Dicembre 2018, 08:47
3 min di lettura
PALERMO – “Apprezziamo le dichiarazioni dell’amministratore unico, Giuseppe Norata, che non fa la ‘testa di cartone’ dell’amministrazione comunale e rappresenta i fatti”. Dopo la bufera che si è abbattuta sul numero uno della Rap per le dichiarazioni rese in consiglio, i sindacati scendono in campo a fianco di Norata.
“Spiace constatare ancora una volta il tentativo di spostare sull’anello più debole della catena, i lavoratori, responsabilità che chiaramente sono in capo ad altri – dicono in una nota Dioniso Giordano della Fit Cisl e Pietro Caleca della Uil – Già a novembre il Comune aveva trasferito alla Rap somme esclusivamente utili a pagare il netto dello stipendio, senza i contributi, con l’impegno di mettere in condizioni l’azienda di piazzetta Cairoli di entrare in possesso di almeno 15 dei 50 milioni di credito vantati per poter fronteggiare il pagamento della tredicesima, dello stipendio di dicembre, dei contributi previdenziali dei mesi precedenti, dell’erario, dei fornitori e dei manutentori. Non è un caso se, già a metà dicembre, il mancato pagamento delle officine esterne abbia determinato rallentamenti nel servizio di raccolta in diverse zone della città, proprio a causa della carenza di autocompattatori. Risulta pertanto inspiegabile essere improvvisamente “svegliati” il 21 dicembre con la ‘storiella’ di un bonifico fatto dal Comune ma privo di provvista economica che di fatto ha lasciato i lavoratori senza la tredicesima e l’azienda scoperta per gli altri impegni economici e non ci risulta che il sindaco abbia organizzato un incontro con i vertici della burocrazia comunale resisi protagonisti di questo incredibile errore”.
“E proseguendo con i fatti e per evitare la solita caccia alle streghe che si conclude sempre e solo affondando il colpo sui lavoratori – continuano i sindacati – ricordiamo che il contratto di servizio sottoscritto tra Comune e Rap nel 2014 recita testualmente che ‘nei festivi infrasettimanali verrà garantita la maggior parte del servizio (oltre il 50%) e nel caso di due festività consecutive il fermo del servizio sarà possibile, previa comunicazione, solo per un giorno’. E sempre per citare fatti e nel rispetto del contratto di servizio è bene che si sappia che nelle due giornate, di Natale e Santo Stefano, più del 50% dei lavoratori erano regolarmente a lavoro, come certificato dalle tonnellate di rifiuti raccolte e conferite in discarica, circa 500 tonnellate raccolte il 25 e circa 750 tonnellate raccolte il 26, altro che fermo per un solo giorno. Si prenda invece atto della leggerezza della macchina comunale in un momento così delicato dell’anno, dell’esigenza di rivedere subito il contratto di servizio, aggiornarne le priorità che sono la raccolta dei rifiuti ingombranti, la raccolta differenziata e il Tmb a Bellolampo, consentendo un flusso regolare di risorse economiche dal comune all’azienda e provando ad incrementare i ricavi attraverso un’adeguata dotazione impiantistica”.
“Infine si assumano decisioni immediate sul tema della carenza di personale – concludono Giordano e Caleca – il Comune sa da mesi che servono i lavoratori per la raccolta differenziata, non è più sostenibile desertificare alcuni asset aziendali, spazzamento e raccolta in testa, per far fronte ai diversi step della raccolta differenziata, per poi lamentare una scarsa efficienza in quei segmenti spopolati di lavoratori. Un’azienda priva di tecnologia, inadeguata nell’efficienza di mezzi e con poco personale non può raggiungere standard di efficienza adeguati alle reali esigenze della città, una città tra l’altro che continua a dimostrare una carente cultura ambientale che certamente le vicende di questi giorni non stimolano a migliorare. Serve una visione di sistema nella gestione dei rifiuti, pubblica certamente, ma con un indirizzo politico ed una gestione manageriale uniti nella condivisione di un serio progetto di sviluppo e crescita aziendale”.
Pubblicato il
28 Dicembre 2018, 08:47