I summit minuto per minuto |Microspie su Catania

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21 Aprile 2018, 18:28

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La copertina catanese del mensile "S" in edicola

CATANIA – Telecamere piazzate in ogni angolo della città e della provincia. Immortalate dal Ros le riunioni dei boss della famiglia Santapaola-Ercolano. Il regista criminale per la ricomposizione delle nuove strategie della cosca è Antonio Tomaselli. Il delfino degli Ercolano ricuce conflitti, diventa il referente degli alleati di Lentini, i Nardo e incontra i responsabili dei vari gruppi di Cosa nostra.

Le telecamere registrano l'appuntamento al centro scommesse

Ad ottobre 2016 ci sarebbero dei problemi tra i siracusani e i catanesi per un affare dei rifiuti. Ci sarebbe stata l’ingerenza di Angelo Marcello Magrì, poi arrestato a novembre (un mese dopo nel blitz Kronos). Tomaselli convoca un incontro che viene seguito in diretta dalle telecamere degli investigatori. L’appuntamento è all’agenzia scommesse Betaland, in via Galermo a Catania. Un incontro segreto quello del 19 ottobre 2016 dove le telecamere registrano Antonio Tomaselli con uno dei suoi uomini di stretta fiducia, Carmelo Distefano, oltre a Carmelo Randone e Francesco Caltabiano. I quattro conversano in modo molto riservato per qualche minuto e poi salgono a bordo delle vetture con cui sono arrivati.

I due criminali pizzicati a discutere

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Il giorno dopo Tomaselli deve andare fuori Catania. Il boss incontra nuovamente Caltabiano, questa volta in una concessionaria auto. È il 20 ottobre 2016. Il rendez-vous è organizzato per il pomeriggio. Tutto fissato tramite sms. “Buongiorno caro ok x 17,30”, scrive Caltabiano. Tomaselli risponde con un laconico “Sì”. Il sistema di geolocalizzazione aiuta gli investigatori a piazzarsi vicino all’autosalone Dm, sulla strada statale 194. Gli uomini del Ros accendono le telecamere e riprendono il summit tra i due criminali. Parlano in modo defilato per evitare di farsi notare. C’è da risolvere una questione molto urgente. L’intromissione di Angelo Marcello Magrì negli affari di Francofonte. Fuori dalle regole della famiglia.

Lo stesso giorno, la mattina una microspia registra un dialogo tra l’esponente del clan Nardo di Lentini e Carmelo Fallica, uomo di fiducia di Tomaselli. Per gli inquirenti quella conversazione rappresenta un punto nodale probatorio di altissimo livello. Intanto Fallica chiarisce bene il suo ruolo di portavoce per il clan Santapaola: “Per i Catanesi ci sono solo io… Siracusa, se ti dicono qualche cosa, a Siracusa (incomprensibile per un secondo) … hai capito”. E mentre si discute di alcuni problemi Fallica chiarisce che sarebbe stata indispensabile la presenza del suo capo Tomaselli.

Il summit risolutivo tra Tomaselli, i suoi uomini più fidati, e Marcello Magrì

Già il giorno dopo il boss fissa un nuovo incontro per ripianare i problemi. E pianifica un faccia a faccia con Angelo Marcello Magrì. Meno fibrillazioni interne, meno antenne alzate delle forze dell’ordine. Certo il boss non può pensare che il Ros è già pronto con un’altra telecamera a registrare minuto per minuto la riunione organizzata in via Carini a Picanello.

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21 Aprile 2018, 18:28

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