Cronaca

I verbali dell’inferno: così ha ucciso mamma e papà

di

14 Dicembre 2022, 10:57

2 min di lettura

Agrigento. Dice di vedere i fantasmi, di essere un sensitivo e di aver incontrato una volta anche l’uomo nero. È stato interrogato tutta la notte Salvatore Gioacchino Sedita, 34 anni, fermato ieri sera dai carabinieri con l’accusa di aver massacrato con una mannaia il padre Giuseppe, 66 anni, e la madre Rosa Sardo, 61 anni, in un appartamento in via Rosario Livatino, a Racalmuto. Frasi sconnesse, senza una logica, quelle ripetute più volte davanti il sostituto procuratore Gloria Andreoli che, insieme al procuratore Salvatore Vella, ha firmato il provvedimento di fermo. L’accusa è duplice omicidio. Nelle prossime ore il gip si pronuncerà sulla convalida.

Una storia complicata quella di Salvatore Sedita. Un recente passato caratterizzato da maltrattamenti in famiglia e uso di crack e un imminente futuro che si prospetta ancora più oscuro. L’indagato, difeso dall’avvocato Ninni Giardina, ha delineato il rapporto con i genitori che in realtà disconosce. Li chiama sempre per nome: “Signor Giuseppe e signora Rosa”. Emblematico in tal senso quanto dichiarato ad inizio interrogatorio: “Io in questo momento indosso la maschera di Sedita Salvatore Gioacchino. In realtà sono Emanuele De Vita”.

Articoli Correlati

La Procura di Agrigento ha disposto nei suoi confronti un accertamento di natura psichiatrica e per tale motivo è stato ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. A domanda specifica su chi avesse ucciso marito e moglie Sedita risponde di aver visto un uomo armato di machete, con tatuaggi sul viso, e di essere scappato. Il delitto sarebbe stato compiuto ieri a ora di pranzo mentre le vittime stavano mangiando. A trovare i cadaveri di Giuseppe Sedita e Rosa Sardo è stata un’altra figlia, giunta sul posto poiché preoccupata per non aver ricevuto risposta alle chiamate.

I coniugi sono stai trovati in una pozza di sangue, abbracciati. In serata avrebbero dovuto festeggiare il pensionamento di Giuseppe, operaio forestale. I carabinieri del Ris di Messina questa mattina sono impegnati in ulteriori accertamenti sulla scena del delitto dove sono state trovate anche delle pantofole insanguinate.

Pubblicato il

14 Dicembre 2022, 10:57

Condividi sui social