07 Dicembre 2013, 18:15
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PALERMO – Poteva essere primato e invece non lo è stato per una disattenzione proprio all’ultimo sussulto, anche se il gol di Turchi è viziato da un netto tocco di mano. Beppe Iachini l’ha vista così: “Sapevamo di venire su un campo difficile contro una squadra che si conosce bene e dunque serviva una partita attenta. Nel primo tempo siamo stati lenti e farraginosi, non facendo la partita preparata. Poi siamo passati in vantaggio, nel secondo tempo non abbiamo rischiato nulla, Ujkani non è stato impegnato. Hanno forzato però tanto sulle seconde palle”.
“L’episodio mi dicono fosse un po’ dubbio,- prosegue il mister – peccato perché dispiace ma la prestazione del secondo tempo è stata buona e stavamo portando a casa una vittoria importante. Abbiamo sofferto la velocità del Lanciano, ma nel secondo tempo abbiamo sbagliato diversi appoggi facili. Serviva un possesso pratico e veloce, dunque perdendo palla si può concedere qualcosa. Provavamo a servire in velocità i nostri attaccanti, nel secondo tempo siamo stati bravi, vivaci, veloci. C’è rammarico perché nel secondo tempo stavamo portando a casa un risultato importante, dovevamo essere attenti a non abbassarci troppo come invece è successo. Sapevamo di giocare contro una grande squadra dai meccanismi rodati – ha sottolineato il tecnico -. Per vincere serviva una grande prestazione. Nel primo tempo siamo stati troppo lenti nella manovra e non siamo riusciti a costruire gioco come avremmo voluto. Nella ripresa siamo stati più vivaci nelle verticalizzazioni e nel muovere la palla. Non abbiamo rischiato nulla, Ujkani non è stato praticamente mai impegnato. Peccato per questa rete nel finale: dovevamo essere più bravi a stare più alti. L’episodio dubbio ci lascia un po’ di amaro in bocca, ma guardiamo avanti”.
Per il tecnico del Lanciano, un pari giusto: “L’esultanza è stata quella di una squadra che ha giocato alla pari contro una squadra forte come il Palermo – dice Baroni – abbiamo giocato con grinta, forza, determinazione. Non possiamo giocare un calcio accademico, così invece possiamo giocarcela con tutti. E’ questo il calcio che ci appartiene, con gente motivata che vuole colmare altri limiti. Ci piace stare in alto, non siamo lì per caso, e se perdiamo la strada di questi punti guadagnati diventa un problema”.
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07 Dicembre 2013, 18:15