27 Ottobre 2016, 10:17
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PALERMO – Palermo-Udinese è diventata la partita di Beppe Iachini. Il tecnico marchigiano, il cui nome è legato a doppio filo al club di viale del Fante, è stato il secondo mister esonerato in A in questa stagione, proprio per mano dei friulani. E ai colleghi della Gazzetta dello Sport, esordisce parlando del suo rapporto con Maurizio Zamparini e con il club rosanero: “Zamparini ha un carattere particolare, lo conosco da una vita, ero un suo giocatore al Venezia. Alla fine il rapporto si era deteriorato per differenti vedute tecniche: lui voleva la difesa a 4, io gli facevo notare che non avevo i giocatori con le caratteristiche giuste. E infatti Ballardini poi si è salvato con il 3-5-2. Comunque è stata un’esperienza positiva durata quasi tre anni. Per questo, al di là di come sono finite le cose, devo ringraziare Zamparini per l’opportunità che mi ha dato. Nonostante tutto, provo affetto per Zamparini. Se sono stato l’allenatore che ha resistito di più nella sua gestione, si vede che ho fatto qualcosa di positivo”.
Passando a una breve analisi della partita, da una parte c’è una squadra cambiata tanto dopo il suo addio, mentre gli ospiti sono i giocatori che Iachini ha guidato fino a un paio di settimane fa, prima dell’arrivo di Luigi Delneri (altro ex tecnico rosa, ndr) al suo posto: “Sono due squadre che hanno cominciato la stagione con qualche difficoltà, ma che hanno giocatori importanti, che possono fare la differenza. Penso a Diamanti e Thereau, tanto per fare due nomi. Sarà una partita molto equilibrata”.
Proprio a proposito della fine del suo rapporto con i bianconeri, Iachini fa sapere di essere rimasto stupito dalla notizia dell’esonero. Proprio perchè, a suo parere, l’Udinese non stava andando male sotto la sua attenta guida: “Il licenziamento è stata una sorpresa, non me lo meritavo. Purtroppo in questi casi manca la pazienza di aspettare il progetto che ha in testa l’allenatore. Ho cominciato il campionato con 4 giocatori chiave infortunati: Widmer, Samir, Badu e Hallfredsson oltre a Thereau frenato da problemi fisici. E quindi abbiamo dovuto affrettare i tempi di recupero di gente come Fofana, De Paul e Jankto. Durante il ritiro avevamo provato il 3-5-2, che ormai fa parte della storia dell’Udinese. Poi ho cambiato passando al 4-3-1-2 o 4-3-2-1 perché avevo giocatori che mi permettevano di farlo, come De Paul, Evangelista e Peñaranda. Ma serviva tempo per recuperare gli infortunati e assimilare il nuovo sistema di gioco che ora viene seguito anche da Delneri. Ma non butto via quelle 7 partite, ho vinto in casa del Milan, avevo un gruppo che mi seguiva. Mi sarebbe piaciuto vedere la squadra con tutti i giocatori al massimo della condizione”.
Ma nella mente e nel cuore di Iachini restano le annate a Palermo. In particolare le prime due. Quella vissuta in corsa, al posto di Gattuso e conclusa con la promozione in serie A all’insegna dei record. E quella successiva, con una salvezza raggiunta con largo anticipo grazie, soprattutto, al tandem a passo di tango composto da Dybala e Vazquez: “Un campionato incredibile, chiuso con 86 punti, una quota da record. Non solo, ma ho lanciato anche giovani come Dybala e Belotti. Avevano entrambi molti margini di miglioramento, giocavano in coppia nel 3-5-2 o con Vazquez trequartista. Un attacco fortissimo. E non dimentico Quaison, Chocev, Rispoli, che sono protagonisti anche nella squadra di oggi. La seconda stagione in A? Una stagione forse irripetibile, ci siamo salvati in anticipo offrendo un gioco spettacolare. Nello scorso campionato le cose sono andate male fin dall’inzio, l’importante è che, tra tante tribolazioni, alla fine sia arrivata la salvezza”.
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27 Ottobre 2016, 10:17