17 Settembre 2014, 08:00
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PALERMO – Il Tar dà ragione al governo regionale. Lo Ial Sicilia resta fuori dall’elenco degli enti accreditati per la Formazione professionale. L’ordinanza è del 10 settembre scorso. Ed è la seconda volta che il Tribunale amministrativo regionale si pronuncia in favore della decisione presa dall’assessore Nelli Scilabra e dal dirigente generale Anna Rosa Corsello. O meglio, l’ex dirigente perché nel frattempo la Corsello si è dimessa, dopo essere arrivata ai ferri corti proprio con la Scilabra. Tutta colpa del disastroso click day del Piano Giovani. Questa, però, è un’altra storia.
A maggio scorso il dipartimento Istruzione e Formazione decise di andare dritto per la sua strada, revocando persino l’accreditamento “temporaneo” concesso allo Ial anche grazie ad una sentenza del Cga. Una doccia fredda per i circa 800 dipendenti ancora oggi a spasso. Il dipartimento Istruzione e Formazione ritenne non sufficienti le spiegazioni fornite dai vertici dello Ial sui Fondi del Prof 2010 e 2011 destinati al personale e che – secondo il governo regionale – sarebbero spariti. Fu la conclusione a cui giunsero gli esperti del Servizio gestione per gli interventi in materia di Formazione professionale, Servizio rendicontazione interventi Fse e comunitari, Monitoraggio e controlli di primo livello e Servizio sistema informativo e accreditamento. Un’istruttoria interna necessaria dopo l’ordinanza del Cga dello scorso 17 gennaio che aveva contestato alla Regione un vizio nella procedura. Allo Ial, infatti, non sarebbe giunta la comunicazione con la quale il dipartimento chiedeva – entro un termine stabilito – alcune spiegazioni sulla presunta “scomparsa” di quei fondi. E allo Ial fu riconosciuto l’accreditamento provvisorio.
Nel nuovo provvedimento di revoca, il dipartimento parlava di “gravi e reiterate carenze e/o irregolarità nella gestione e rendicontazione delle attività formative e orientative accertate a seguito di controlli e verifiche espletate”. Ora, rispondendo all’ente che chiedeva la revoca della sospensione dell’accreditamento temporaneo in attesa di un pronunciamento nel merito che arriverà a breve, i giudici del Tar scrivono nell’ordinanza che “non sussistono i presupposti per la concessione dell’invocata misura cautelare (e cioè la revoca della sospensione ndr), dovendosi privilegiare in questa sede la necessità pubblica di garantire nel settore di interesse la massima regolarità dei soggetti ammessi all’erogazione di finanziamenti pubblici nell’ambito dell’attività di formazione”.
Alla revoca di maggio i vertici dello Ial risposero con una nota in cui si definirono “indignati per l’arroganza che il dirigente generale non perde occasione di esercitare nei confronti del nostro ente”. E parlarono di “scorrettezza e illegittimità degli atti e dei comportamenti della dottoressa Corsello”.
Il Tribunale amministrativo la pensa diversamente. L’ordinanza del Tar è del 10 settembre. Pochi giorni prima, il 3 settembre, anche il Cga ha emesso un’ordinanza che ha fatto saltare il giudizio di ottemperanza. Lo Ial, infatti, aveva in sostanza chiesto alla Regione i finanziamenti stoppati. La seconda sospensione dell’accreditamento, quella di maggio su cui ora si è pronunciato il Tar, ha fatto venire meno l’interesse dello Ial.
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17 Settembre 2014, 08:00