09 Ottobre 2013, 15:04
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PALERMO – Si svolgerà domenica 20 ottobre 2013, alle 17.30, presso La Galleria 149 di via Cavour 149, a Palermo, il primo incontro pubblico di “Io mi arruolo”, promosso dal comitato Pippo Russo. “Sarà un incontro libero, senza colori o simboli di partito – si legge in una nota del comitato -, rivolto a tutti al di là delle appartenenze politiche o di alcuna appartenenza. La nostra ambizione non è quella di fondare un nuovo partito o movimento, di cui nessuno sente il bisogno, è più alta: dare vita ad uno spazio permanente aperto ai cittadini che con determinazione vogliono andare oltre la legittima però sterile lamentela e mobilitarsi, in nome di valori condivisi, dell’amore per la buona politica e per l’interesse collettivo, su temi importanti che riguardano Palermo (rispetto delle regole, delle persone, degli animali, dell’ambiente, dei beni comuni), la Sicilia (governo e parlamento regionale più produttivi sul dramma della mancanza di lavoro e del mancato sviluppo, lotta contro gli insopportabili privilegi della casta) ed il Paese (nuova legge elettorale, inaudita pressione fiscale, Europa della finanza e non dei popoli, mancata applicazione della Costituzione)”.
“In definitiva – prosegue Russo nella sua nota – questioni che riguardano noi, in particolare i giovani, le donne, le famiglie, le imprese. Ci vuole coraggio a fare ciò che stiamo facendo, senza mezzi, senza potere, ma se saremo in tanti i mezzi arrivano e dovranno ascoltarci.
Useremo anche tutti gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione. “Io mi arruolo” ha questo senso, l’impegno diretto, un’assunzione di responsabilità, senza deleghe in bianco, per una partecipazione attiva alla cosa pubblica, per combattere ogni forma di illegalità, mafia, malaffare, facendo parte dell’esercito delle persone perbene, ma non perché perbene meno indignate e risolute, per una politica pulita e dei fatti al servizio della comunità civile. Siamo stanchi e sfiduciati, nauseati dalla cattiva politica, concentrata su stessa, dedita solo agli scontri tra partiti e nei partiti, alla lotta per il potere, per il denaro, per i privilegi, mentre l’Italia, la Sicilia, sono allo stremo; ciononostante non vogliamo rifugiarci nell’astensionismo, chiuderci in un privato sempre meno rassicurante o nella istintiva ma, ahimè, inutile protesta. Insomma, non intendiamo lasciare il campo alla politica soltanto urlata, tanto meno alla politica di palazzo e ai politicanti, non intendiamo lasciarci sopraffare dalla rassegnazione. Non consentiremo a nessuno di uccidere la speranza che è in noi”.
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09 Ottobre 2013, 15:04