09 Aprile 2010, 13:28
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Agenzia Ansa delle 13.05: “Circa i rapporti con la mafia che mi si addebitano, renderò conto di ogni cosa, fatto o persona incontrata. Questa organizzazione è stata da me avversata e dal Duemila ad oggi, da quando ho responsabilità amministrative, ho una scheda per ogni persona incontrata”. Lo ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo, intervenendo a Castelvetrano all’inaugurazione del primo dei tre lotti dell’impianto di compostaggio del Polo tecnologico di Belice ambiente Spa. Fine dispaccio.
Ecco la prova regina. L’avevamo detto che Totò e Raffaele sono diversi anche per altro, rispetto al noto e al dibattuto. Che il Cuffarismo e il Lombardismo rappresentano filosofie agli antipodi, a prescindere dal giudizio nel merito che è sempre tarato dalle simpatie umane dei tifosi e dalle sviolinate dei clientes. Uno bacia. L’altro annota e scheda. E forse pure colui che bacia, nel segreto del suo studio, annota. Ma non lo direbbe mai, per non dare una sgradevole patina di contabilità del consenso – che è attitudine propria di ogni politico – all’effusione del bacio su due guance. Quel gesto deve risultare spontaneo, fraterno e immediato. Ci sarà tempo, eventualmente, per i taccuini: è l’approccio personale di Totò. Raffaele invece tratta col prossimo impersonalmente e ci tiene a sottolinearlo, a rimarcare le distanze. Vuole essere percepito come una funzione. E’ il suo calcolo, per apparire diverso, anzi opposto, rispetto a quell’altro. Lombardo è un ragioniere, un amanuense, un tecnico. O almeno così appare.
Ma, in fondo in fondo, la distanza tra i due non è poi così inimmaginabile. Una questione di memoria in chiave elettoralistica è, anche e verosimilmente, per entrambi. Solo che uno si affida alla penna e alla tecnica, per non sbagliare. L’altro, forse, preferisce tenere a mente la banca dati e i volti di coloro (tutti) con cui ha condiviso l’intimità salivare del suo celebre “smack smack”.
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09 Aprile 2010, 13:28