10 Dicembre 2020, 18:09
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CATANIA. E’ andato in scena questa mattina un flash mob di protesta in piazza Università organizzato dai giovani medici in formazione che hanno partecipato al concorso per le scuole di specializzazione in medicina. Il blocco delle graduatorie è il motivo della protesta silenziosa degli specializzandi.
Il 22 settembre scorso 24 mila giovani medici hanno partecipato al bando di ammissione alle scuole di specializzazione.
Sarebbero stati 14.455 gli specializzandi che avrebbero avuto accesso alle borse di studio e iniziato la formazione in una scuola di specializzazione.
In Sicilia i medici specializzandi sono qualche migliaio e ancora oggi attendono la pubblicazione della graduatoria.
Il 5 ottobre viene comunicato, da Ministero, a tutti i partecipanti il rinvio, a data da destinarsi, di pubblicazione della graduatoria. Rinvio, così viene comunicato dal MIUR, dovuto ai numerosi ricorsi dei partecipanti e giudicati ammissibili da una Commissione nazionale. Tutto spostato al 26 ottobre scorso con la pubblicazione di una graduatoria aggiornata, ma che doveva essere pubblicata il 30 novembre.
A oggi i giovani medici specializzandi attendono la pubblicazione della graduatoria finale. Clara Corsaro è un medico specializzando e uno dei promotori del flash mob di stamattina in piazza Università davanti al Rettorato.
“Noi siamo i medici che hanno partecipato al concorso per la scuola di specializzazione a carattere nazionale il 22 settembre scorso. Un Concorso, questo, già in ritardo di due mesi, la data prevista doveva essere luglio – dichiara Clara Corsaro – ma a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19 è stato rinviato. Un bando che ha determinato una serie di ricorsi al TAR. Ricorsi che in effetti hanno dato ragione ai medici che avevano puntualizzato la loro posizione”.
I primi ricorsi al TAR sono stati quelli dei medici in corso di formazione in medicina generale. Il bando non prevedeva la loro partecipazione. Cosa smentita dal Tribunale Amministrativo Regionale. “Un bando aperto a tutti i medici, ma che toglieva la possibilità di partecipazione a quelli che fanno il corso di formazione in medicina generale regionale – continua Corsaro – producendo in questa maniera un vero e proprio imbuto formativo. La quantità di borse di studio, messe a disposizione dal bando stesso, non copre assolutamente il numero di medici che vi partecipano”. Quest’anno i medici specializzandi che hanno partecipato sono stati 24.000 per un totale di borse di studio da assegnare al momento della pubblicazione delle graduatorie di 14.555.
“I medici fuori dai corsi di formazione rimangono senza incarico alcuno e quest’anno sono circa 10 mila – continua Clara Corsaro – adesso vengono impiegati come tappabuchi nei contratti Covid-19 e in quelli tampone, ma restano sempre senza nessuna posizione e ruolo. Solo incarichi temporanei.” Un concorso, l’SSM2020, che ha determinato non solo il ricorso dei medici specializzandi in medicina generale, ma anche quello sui punteggi curriculum non assegnati a chi, medico, era già in una scuola di specializzazione. A questi ricorsi si assommano quelli sulle singole domande dei test dove vengono segnalati errori palesi.
“Ancora oggi stiamo aspettando – conclude Clara Corsaro – i tempi dei Tribunali Amministrativi, anche in tempo di emergenza sanitaria, sono uguali a un qualunque altro periodo. Non possono entrare in servizio tutti gli specializzandi del primo anno e che in realtà sono i medici che i pazienti trovano in corsia. Una situazione, in questo momento storico, che crea una carenza sanitaria notevole. Chiediamo che venga sbloccata al più presto la graduatoria”.
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10 Dicembre 2020, 18:09