Catania

Il bar come base dello spaccio, i bimbi per non destare sospetto

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01 Ottobre 2021, 10:14

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ACIREALE. Un’attività di spaccio fiorente e collaudata. Condotta attraverso una catena di montaggio che vedeva un costante approvvigionamento di cocaina grazie ai rapporti stretti tessuti con i fornitori di assoluta fiducia e le donne che avevano un compito puntuale e operativo: quello di dosare e confezionare la droga che, poco dopo, sarebbe stata immessa nel mercato nero dello spaccio.

Spaccio alla presenza di bambini

A scoperchiare il sistema messo a punto da un sodalizio principalmente a carattere familiare, sono stati i carabinieri della Compagnia di Acireale. Sette in tutto gli indagati per una fitta rete di smercio della droga che come hanno evidenziato gli inquirenti ha dimostrato notevoli capacità organizzative e un preciso modus operandi.
Ma c’è di più. Le riprese delle telecamere piazzate dai militari raccontano di uno spaccio avvenuto in presenza anche delle nipotine dei fermati. Una conferma che arriva anche dal Comandante acese dei carabinieri, Stefania Ricolò: “Purtroppo le attività illecite avvenivano anche in presenza di bambini”.

Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere

  1. BALSAMO Stefano Mario, classe 1964; (convivente di ANASTASI Rita)
  2. ANASTASI Rita, classe 1968; (madre di ZAGARI Salvatore e ZAGARI Sonia)
  3. BORZÌ Giuseppe, classe 1977;
  4. COCO Pietro, classe 1973;
  5. FERRO Vincenzo, classe 1984;
  6. ZAGARI Salvatore, classe 1996;

Soggetto destinatario di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria:

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  1. ZAGARI Sonia, classe 1986.

Le indagini

Una struttura verticistica dell’associazione che imponeva ruoli netti ai sodali. L’indagato principale, che era a capo dell’organizzazione, è Stefano Mario Balsamo il quale si assicurava il costante approvvigionamento della cocaina con – come si diceva – i fornitori di fiducia, Giuseppe Borzì e Pietro Coco.
L’indagine è stata avviata dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Acireale nel mese di maggio 2020 a seguito di un’attività info-investigativa che individuava il movimento di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente nei pressi di un bar ubicato nel Comune di Aci Bonaccorsi. 

La ricostruzione degli investigatori

I carabinieri hanno ricostruito e documentato la rete di protagonisti specializzati nelle modalità di approvvigionamento, detenzione, dosaggio, confezionamento e cessione della cocaina nei Comuni di Aci Bonaccorsi, Viagrande e Zafferana Etnea.
L’indagine, basata sul monitoraggio degli spostamenti e degli incontri tra i diversi personaggi, ha evidenziato un’intensa attività di vendita al minuto di cocaina dovuta alle numerose richieste telefoniche che gli acquirenti facevano pervenire sulle utenze mobili in uso ai consociati. 
Gli indagati tutti gravati da pregiudizi di polizia, organizzavano gli “appuntamenti” con la clientela soprattutto all’interno di un bar di Aci Bonaccorsi, gestito da ZAGARI Salvatore, o, in alternativa, nei pressi delle loro abitazioni.
Nel corso dell’ attività investigativa, a riprova delle condotte criminose attribuite agli indagati, sono stati operati diversi arresti in flagranza e sequestri di sostanza stupefacente.

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01 Ottobre 2021, 10:14

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