24 Febbraio 2022, 16:05
3 min di lettura
CATANIA “Siamo di fronte ad un blocco degli autotrasporti che sta danneggiando in modo consistente l’agrumicoltura e tutta l’economia agricola siciliana e non riceviamo alcuna risposta dalle istituzioni, alle quali abbiamo già chiesto una mediazione che risolva immediatamente il problema. Per questo motivo domani (25 febbraio) dalle 10, in contemporanea con la riunione convocata dal prefetto, una rappresentanza della nostra categoria terrà un presidio davanti alla Prefettura in attesa di conoscere quali soluzioni si prospettano per non affossare definitivamente un comparto già alle prese con aumenti vertiginosi dei costi di energia e imballaggi”, così i rappresentanti delle organizzazioni di categoria Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, Cia, Confagricoltura e Fruitimprese Sicilia.
“Abbiamo convocato gli imprenditori agricoli a presidiare davanti alla Prefettura per stigmatizzare, in sede istituzionale e non ai caselli delle autostrade, la situazione paradossale che si è venuta a creare”, aggiungono i rappresentanti del mondo imprenditoriale agricolo.
“Il blocco indiscriminato delle merci non ci consente di competere con i nostri agguerriti concorrenti europei, le produzioni, frutto del nostro lavoro, stanno marcendo sui Tir e nelle campagne la raccolta di arance, orticole e di altri prodotti agricoli ad alta deperibilità è ferma così come è fermo il settore lattiero caseario. Non c’è da perdere un solo attimo in più se non si vuole vanificare il lavoro di una stagione intera. Vedere il rimpallo di responsabilità tra governo regionale e governo nazionale e il balletto di vertici, riunioni e visite ai caselli della nostra classe politica ci fa rabbia tanto quanto vedere cadere le arance dalle piante senza che si riesca a farle arrivare ai canali di distribuzione dalle quali arriva grande richiesta. Chi non sta lavorando adeguatamente e tempestivamente alla risoluzione di questa assurda situazione ne dovrà rendere conto al tessuto imprenditoriale e a migliaia di lavoratori del settore che da qui a poco saranno disoccupati. I dati delle perdite causate dal blocco sono allarmanti così come allarmante e fuori controllo è l’aumento dei costi. Ci attendiamo lo sblocco immediato dei trasporti e non altre parole che a nulla servono”, concludono i rappresentanti dell’imprenditoria agricola.
Già da oggi sono scattati rincari dei prezzi al dettaglio causati dalle proteste messe in atto dagli autotrasportatori. Lo denunciano Codacons e Consumatori Italiani, che chiedono a gran voce l’intervento dei Prefetti.
Gli scaffali di negozi e supermercati iniziano a svuotarsi, e la minore offerta di prodotti sta determinando immediati rialzi dei listini al dettaglio – affermano il Codacons e Consumatori Italiani – I consumatori segnalano incrementi dei prezzi a macchia di leopardo in particolare per frutta, verdura e generi alimentari, ma presto l’ondata di rincari potrebbe estendersi ad altri prodotti che viaggiano su gomma, considerato che l’85% della merce venduta in Italia è trasportata dai Tir.
I blocchi stradali messi in atto dagli autotrasportatori sono una vera e propria indecenza, che scarica sui consumatori e sui produttori il costo dell’emergenza carburante, prendendo i cittadini in ostaggio e causando perdite economiche ingenti per la collettività – prosegue il Codacons – Per tale motivo chiediamo oggi ai Prefetti di intervenire per rimuovere i blocchi stradali e garantire che i generi di prima necessità e gli alimentari arrivino con puntualità nei negozi.
Pubblicato il
24 Febbraio 2022, 16:05