“Chiome enormi, foglie simili a quelle delle magnolie dei giardini di tutta Italia, immensi ammassi radicali, tronchi dalla corteccia chiara e compatta, grigia, una pelle d’elefante vegetale. Esiste un ‘bosco di Palermo’ che è diffuso in tutta la città, non è concentrato in un unico luogo, al contrario si tratta di un arboreto irragionevole, irrispettoso di ogni definizione da dizionario, un bosco che non rispetta i confini della città, nemmeno dell’area metropolitana o della provincia” [Tiziano Fratus, Il bosco di Palermo]
Palermo è costellata di grandi esemplari di Ficus macrophylla, i maggiori alberi esotici d’Europa. Esemplari di origine australiana importati nella prima metà del secolo XIX e oggi diffusi in molti parchi pubblici e privati, piazze e giardini di ville storiche. Il fotografo Tiziano Fratus lì ha immortalati ne “Il bosco di Palermo”, il suo ultimo libro che vede i contributi di Francesco Maria Raimondo e Giuseppe Barbera. Il volume, in uscita per le Edizioni della Meridiana e sarà presentato sabato 24 novembre, a Palermo, durante le manifestazioni
relative alla Giornata Nazionale dell’Albero.
Tiziano Fratus cura la rubrica nazionale “Il cercatore di alberi” per il quotidiano La Stampa, ha pubblicato molti libri fra i quali “Homo radix”, “Gli alberi pensano al mare”, “L’alber de Milan”, “Terre di grandi alberi”, “Questi
occhi mettono radice” e “La linfa nelle vene”. Le sue mostre fotografiche sono state ospiti di molti musei e centri fra i quali Palazzo Hanbury a Ventimiglia, il Museo del Paesaggio
a Verbania, Il Fondaco a Bra, il Corpo Forestale dello Stato a Roma.
