Schifani e Miccichè, pace fatta

Il brindisi e gli auguri del presidente Schifani con il ‘tridente’ – VIDEO

Miccichè a Schifani: "Sarai ancora presidente"

PALERMO- La pace ‘ritrovata’ tra Renato Schifani e Gianfranco Miccichè è stata consacrata con un brindisi e un dono da parte di Miccichè (un propizio corno rosso in ceramica, ndr) a pochi giorni dal Natale.

Il presidente della Regione e l’ex presidente dell’Ars hanno brindato, si sono scambiati gli auguri, con gli altri componenti del nuovo ‘tridente politico’, il sindaco Roberto Lagalla, andato via qualche secondo prima del brindisi per un incontro con il prefetto di Palermo, ed il presidente dell’Mpa Raffaele Lombardo.

“Facciamo politica”

“Mi rende felice la vostra presenza qui, siamo tanti e facciamo politica”, ha esordito Miccichè, che ha spigato come è nata la “pace” con Schifani. “Non ci siamo parlati per tanto tempo con il presidente della Regione”.

“Ci siamo insultati e ci siamo detti di tutto, ma oggi c’è una ritrovata armonia. Nessuno ci ha fatto ritornare l’armonia, si è ricreata in maniera casuale in una stanza dell’Ars. Il presidente ha avuto, con mia grande contentezza, il garbo di abbracciarmi e l’ho fatto anche io. Io e lui ci consideriamo, insieme a chi c’è qui, bravi”.

“Vorrei dire che vado fiero di una cosa, che dico quello che penso e ritengo che la politica – ha aggiunto Miccichè rivolgendosi a Schifani – ti riporterà ad essere presidente della Regione e che la politica pretenderà che tu sia ancora il presidente della Regione. Non dare la presidenza a te sarebbe una cosa sciagurata. Lo dico nella speranza che la prossima volta tra noi si parta diversamente, ma di questo ne sono sicuro“.

Schifani: “Felice della chiamata di Miccichè”

“Bentornato con noi – ha detto il presidente Schifani parlando a Miccichè – la tua esperienza è essenziale nella politica e non solo. Ci siamo voluti e ci vogliamo bene“.

“Quando ho ricevuto la chiamata di Gianfranco per l’invito ero felice. Aldilà del percorso politico sono più i momenti di amicizia tra noi che altro. Entrambi siamo Siamo figli di Berlusconi“, ha aggiunto.

“Il mio percorso con Berlusconi mi ha aiutato e stiamo attuando con il governo i principi liberali che ci ha trasmesso. L’esperienza è esaltante ed impegnativa“.

“Io e Gianfranco eravamo ad una riunione, poi ho sentito istintivamente il bisogno di abbracciarlo e l’ho fatto. Sono troppi i momenti di gioia vissuti insieme. Lui è un valore di Forza Italia, è stato il protagonista della formazione in Sicilia, dobbiamo portare rispetto“.

“Grazie per le parole del domani. A volte dicono che litigo con Lagalla, ma non è affatto così, c’è condivisione. Altro tema, da un anno, è la ricandidatura. Ma credo che sia indispensabile concentrarsi sulla vera politica, io ce la sto mettendo tutta poi si deciderà assieme. Bravo a Lagalla per come sta facendo il sindaco. Abbiamo voluto la sua candidatura unificante e vincente“.

“Questa nuova realtà politica – ha concluso Schifani, parlando della federazione che vede insieme Lagalla, Micciché e Lombardo – aumenta e aggrega la base del consenso. Noi siamo aperti alle proposte degli alleati“.

Lagalla: “Tridente politico che rafforza l’area moderata“

“Gli auguri a tutti voi e tutti noi, consentitemi di essere qui e di essere felice. Sono con persone che stimo. Oggi sono a metà mandato della mia consiliatura e spero che il lavoro sia stato apprezzato”, ha detto il sindaco di Palermo, che questa mattina ha presentato quanto fatto in due anni e mezzo alla guida della città di Palermo.

“Con Gianfranco e Raffaele abbiamo ideato un tridente politico che possa rafforzare l’area moderata che dà significato ad una alleanza di centro destra“, ha aggiunto Lagalla che si è soffermato anche sulla ricandidatura di Schifani: “Forza Italia intende rafforzare e confermare il lavoro fatto da Schifani per i siciliani. Grazie a tutti, grazie al presidente per il lavoro che sta facendo“.

Lombardo: “Un miracolo la pace ritrovata tra Schifani e Miccichè“

“Questa sera si registrano due miracoli”, ha esordito il leader dell’Mpa Raffaele Lombardo. “Uno è l’incontro tra Miccichè e Schifani, l’altro che Gianfranco si rende conto che l’affetto degli amici non è legato al potere politica ma al modo di fare politica ed è legato ad una prospettiva che ci siamo dati con lui e Lagalla. La nostra armonia è sincera e non è strumentale“.

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