26 Maggio 2016, 12:08
1 min di lettura
PALERMO – Prima la richiesta di controlli a tappeto, adesso la nomina di un commissario. Non c’è pace per le nuove Camere di commercio. Sul tavolo c’è sempre il numero degli iscritti delle varie associazioni che compongono i nuovi enti in Sicilia. Numeri che, trasformandosi in seggi da assegnare alle associazioni stesse all’interno del consiglio alla Camera di commercio, potrebbero avere un peso determinante nell’elezione della nuova giunta e del nuovo presidente.
Il governo Crocetta, come riporta oggi il quotidiano La Repubblica, sarebbe pronto a nominare un commissario per passare al setaccio le bozze con la ripartizione dei seggi. La riforma delle Camere di commercio continua così ad andare avanti a piccoli passi. La nuova normativa prevede che le vecchie sedi provinciali si fondano in quattro grandi enti. La fusione riguarderà gli organismi di Palermo e di Enna; Agrigento si unirà a Caltanissetta e Trapani; la terza Camera di commercio metterà insieme gli enti di Catania, Ragusa e Siracusa. Resta fuori dalle fusioni, invece, Messina.
Nei mesi scorsi, il governo era intervenuto sulla vicenda con l’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello. Erano stati annunciati controlli a tappeto, a seguito di una serie di segnalazioni con le quali alcune imprese facevano notare di risultare erroneamente iscritte ad associazioni alle quali non avevano in realtà mai aderito. Il caso delle “iscrizioni fantasma” era stato sollevato per primo da Confcommercio Palermo. L’associazione presieduta da Patrizia Di Dio, dopo aver chiesto l’accesso agli atti nell’ambito del rinnovo degli organismi della Camera di commercio di Palermo ed Enna, ha presentato una denuncia/querela alla procura. L’associazione di via Amari avrebbe ”riscontrato gravi anomalie” in particolare sul numero di associati comunicato da Confimpresa Euromed. Ma a occuparsi delle iscrizioni fantasma c’è anche la procura di Catania, dove nel mirino è finita l’associazione Fapi.
Pubblicato il
26 Maggio 2016, 12:08