Favara, il cardiologo non vuole operarlo: lui lo uccide - Live Sicilia

Il cardiologo non vuole operarlo, lui spara e uccide VIDEO

C'è un fermo per l'omicidio di Gaetano Alaimo

FAVARA (AGRIGENTO) – Rischia di perdere la patente a causa di un problema cardiaco e decide così di sparare e uccidere il cardiologo che non lo voleva operare al cuore. Una vera e propria esecuzione quella avvenuta questo pomeriggio nella sala d’attesa del poliambulatorio di via Bassanesi, a Favara (Agrigento). La vittima è Gaetano Alaimo, noto specialista, ucciso con un colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata davanti ad alcuni pazienti. Il presunto assassino è un paziente, Adriano Vetro, 46 anni, incensurato di Favara.

La fuga e poi la cattura

I carabinieri lo hanno trovato nella sua casa di campagna, dopo una breve fuga in contromano, ancora in possesso dell’arma del delitto. La pistola, che è stata sequestrata, aveva il colpo in canna. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, già due giorni fa, avrebbe avuto una discussione con il cardiologo legata ad una operazione al cuore. Intervento che avrebbe permesso a Vetro di non perdere la patente.

Il movente

Il diniego del cardiologo, secondo il quale evidentemente non vi era la necessità di operare, sarebbe dunque il movente dell’omicidio. Un delitto i cui contorni della premeditazione sembrerebbero emergere sempre più con il passare delle ore. Una ipotesi che è comunque ancora al vaglio degli inquirenti e che dovrà trovare assoluta conferma. Ed è proprio in questi minuti che il procuratore di Agrigento, Salvatore Vella, il sostituto procuratore Elenia Manno ed il Comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Vittorio Stingo, stanno procedendo all’interrogatorio di Vetro che è in stato di fermo.

L’arma è stata rubata

È risultata essere rubata la pistola, calibro 7,65, che i carabinieri della tenenza di Favara e il nucleo Investigativo del comando provinciale di Agrigento hanno sequestrato ad Adriano Vetro, ritenuto il responsabile dell’omicidio del cardiologo di Favara Gaetano Alaimo. L’arma, nelle prossime ore, verrà inviata al Ris di Messina per essere sottoposta a tutti gli accertamenti balistici ritenuti necessari.


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