Il caso Idonea, Liotta: |“C’è conflitto d’interessi”

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02 Febbraio 2016, 05:02

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CATANIA- “C’è un evidente conflitto d’interessi, in violazione dei dettami anticorruzione, nell’affidamento dell’incarico di consulente, per oltre 700mila euro, da parte di Giuseppe Idonea al suo testimone di nozze, il consulente del lavoro Fulvio Maria Ventura; questo elemento, insieme al fatto che non è stata fatta alcuna procedura ad evidenza pubblica, saranno comunicati alla Procura della repubblica e alla Corte dei Conti in una nuova relazione”. La tensione è alle stelle al Comune e Antonella Liotta, segretario generale del Comune vuole replicare alla conferenza stampa di Giuseppe Idonea, e dei suoi legali. Lo scontro è infuocato, Giuseppe Idonea è stato a lungo il braccio destro del sindaco Enzo Bianco, poi la nomina come liquidatore dell’Azienda municipale trasporti, all’improvviso la revoca e adesso è iniziato il braccio di ferro legale e politico. Ieri in conferenza stampa Idonea ha replicato punto per punto alle accuse del Comune, i suoi legali hanno messo in moto la macchina delle querele, stesso discorso per palazzo degli Elefanti dove, carte alla mano, la Liotta vuole dire la sua a partire dalla consulenza affidata da Idonea a Fulvio Maria Ventura, suo testimone di nozze, come lo stesso ha confermato in conferenza stampa. Ventura ha elencato, attraverso una nota, punto per punto quali attività ha svolto per i 718mila euro liquidati dall’Amt, Idonea ha sottolineato gli “importanti risultati ottenuti per l’Ente”, ma la Liotta si concentra sull’origine della vicenda. Appunto, l’incarico.

“CONFLITTO D’INTERESSI”- “Sulla consulenza al testimone di nozze -tuona Liotta- non ci sono dubbi perché secondo l’allegato B del D.Lgs.163, si tratta di un servizio e bisogna applicare la normativa sui servizi. E’ una consulenza tributaria e legale e quindi deve rispettare i principi del codice, cioè l’evidenza pubblica: trasparenza, par condicio, rispetto del principio di concorrenza. Mi colpisce che per l’individuazione del consulente per parcelle da 700mila euro non abbia provveduto, nel rispetto della legge, a comparare curricula e parcelle. Lui risponde sostenendo di aver agito con trasparenza.

Gli atti del commissario liquidatorio difettano, questi rilievi vengono fatti dai revisori dei Conti, che pervengono alla stessa conclusione. Idonea dice che siccome non è una società partecipata non deve rispettare questa legge, invece, siccome si tratta di una società speciale in liquidazione, è come se fosse un mio dirigente, una direzione dell’Ente, e lui aveva, rispetto a tutte le altre società, il controllo più invasivo, io esercito su questa società lo stesso controllo della Multiservizi. Il Comune dice alla Multiservizi se può assumere, se può aumentare il contratto, gli do gli indirizzi anche della contrattazione di secondo livello. E’ come dire che io do un incarico a mia figlia, che è avvocato”.

Il segretario generale del Comune insiste: “La legge ha ampliato il conflitto d’interessi, prima l’incompatibilità era formale tra parenti e affini fino al quarto grado con la normativa anticorruzione il conflitto d’interessi esiste tutte le volte che ci si trova in una posizione in cui si possa essere influenzati nel compiere un atto del proprio ufficio. Nel caso Idonea-Ventura c’è un rapporto anche di tradizione culturale forte, il compare di anello è come un fratello, è questo il tema che porrò agli organi competenti. Qualcuno si dovrà porre il problema del conflitto d’interessi, io ci starei attenta, mi asterrei dal dare un affidamento a uno con cui ho rapporti di affinità, c’è un conflitto d’interessi sostanziale. Il conflitto d’interesse è anche un problema di percezione, c’è una frequentazione abituale, sinceramente lo chiederemo agli organi competenti. Io spero che in questo mondo qualcuno le carte le saprà leggere”.

“INCARICHI NON AUTORIZZATI”- E ancora: “Idonea non ha richiesto l’autorizzazione al conferimento degli incarichi, non ha seguito le procedure del 163, è evidente il tentativo di una battaglia mediatica, noi dobbiamo fare l’interesse pubblico, saranno gli organi competenti a decidere. Ha conferito anche l’assistenza all’azione giudiziaria e difesa tributaria, c’è un avvocato che si deve costituire, uno che fa assistenza e difensore tributario per altri 391mila euro più Iva. Ha ragione sul fatto che la cifra non è 900mila euro perché con la delibera numero 6 ha dato altri 253mila euro, con una lettera l’ho diffidato a fare ulteriori impegni senza l’autorizzazione dell’Ente.

Ho già mandato relazioni alla Corte dei Conti e alla Procura. Su queste sto facendo le indagini, ma non ci fermiamo qui, non appena ci sarà il nuovo liquidatore dell’Amt faremo una ricognizione attiva delle carte e dell’operato di Idonea”.

 

“PROCEDURE NON RISPETTATE” – “Prima di tutto doveva fare una relazione al Comune in cui spiegava l’esigenza della costituzione in giudizio e rappresentava quali erano gli elementi di tutela dell’Ente. Per gli incarichi, se era uno solo, per gli incarichi di costituzione in giudizio la giurisprudenza dice che prevale la fiduciarietà, ma in queste delibere c’è una ripetitività di incarichi, decine di cartelle, essendo incarichi ripetitivi, bisogna capire come hanno calcolato le parcelle. Diventando ripetitivi gli incarichi, diventa un “incarico continuo”, così dice la giurisprudenza, è come se ti sto dando un incarico complessivo per tutelarmi davanti al giudice, questo va sottoposto ai criteri di trasparenza dei principi comunitari. Doveva fare una procedura di comparazione dei curricula e delle parcelle, perché i parametri del ministero sono solo un parametro di riferimento. Non esistono più le tariffe, sono state liberalizzate e l’Ente pubblico deve tentare di spuntare il prezzo migliore sul mercato”.

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CONOSCENZA DEGLI ATTI- “Il Comune è venuto a conoscenza di questi incarichi grosso modo in autunno, quando sono state trasmesse tre deliberazioni da parte dell’Amt in liquidazione alla direzione Partecipate, La direzione partecipate, non avendo i disciplinari allegati, si è posta il tema di mandati così rilevanti. Facciamo una riunione e io sono stata incaricata di valutare questi incarichi. Io ho potuto verificarli dopo un po’ di tempo perché mancavano i contratti, anche se, dalla lettura delle delibere, era desumibile la procedura utilizzata dal liquidatore. Idonea aveva dato incarico agli avvocati Toscano e Cosio per costituirsi avverso le cartelle esattoriali e al commercialista Ventura aveva dato incarico di affrontare tutta la partita della consulenza esattoriale della verifica cartella per cartella del debito. L’importo colpisce parecchio e colpisce ancora di più quando vai a verificare che il liquidatore aveva sottoscritto un disciplinare con il quale pagava anticipamente, ove il giudice avesse riconosciuto di meno, se il giudice stabiliva di più la differenza tra il pagato e quanto stabilito dal giudice l’avrebbero presa sempre i professionisti. Mi è sembrata evidente l’esistenza di un’asimmetria a favore dei consulenti”.

 

“UTILIZZATE SOMME VINCOLATE” – “Idonea ha utilizzato le somme a destinazione vincolata del DL 35 che devono essere destinate per legge al pagamento dei debiti. Non è mai arrivata una nota che in ossequio al sistema integrato dei controlli chiedesse autorizzazione per queste cose al Comune. Quello che colpisce non è solo l’obiettivo, rivendichiamo anche il fatto che il Commissario liquidatore scopre l’esistenza di alcuni debiti che non si dovevano pagare e non lo comunica. Il terreno è iscritto per il valore di 167mila euro nei bilanci dell’Amt che Idonea ha proposto all’Amministrazione. Tutte le segnalazioni che dovevano arrivare all’Ente, non sono arrivate.

 

“NESSUNA SEGNALAZIONE DI BIANCO”. Non mi risulta che il sindaco abbia fatto segnalazioni per l’affidamento di consulenze, lo avrei saputo, perché ogni lunedì io lo incontro per programmare le attività più importanti. Con me il sindaco fissa gli obiettivi, poi io sono responsabile delle attività gestionali, quando si tratta di consulenze bisogna seguire procedure pubbliche, noi rappresentiamo una pubblica amministrazione che parla per atti.

 

“HA TENUTO TUTTO NASCOSTO”- “Io vorrei capire -spiega ancora la Liotta- perché dal 2013 a quando ha fatto questi atti non abbiamo saputo nulla. Poi sono stati riconosciuti i debiti e ha presentato un elenco, quando è stata separata la bad company dall’Amt. Noi nel 2014 riconosciamo questi debiti, penso che correttezza vorrebbe che lui ci comunicasse la possibilità di opporci a questi debiti, era lui che doveva comunicarlo ed era lui a doverci dire che il valore del terreno non era significativo, perché era lui che lo aveva proposto in bilancio. Siamo al paradosso. Il bilancio lo fa lui, noi lo approviamo, lui l’ha comunicato il 17 dicembre con una perizia che c’è costata 2mila euro e sostiene che il terreno del Pua in certi punti vale 2.300 euro al metro quadrato. Lui i bilanci li ha presentati con la cifra 167mila euro, ha pienamente ragione sul fatto che a queste cartelle in passato non è stata mai fatta opposizione, è vero, ma c’erano altre amministrazioni e dipendeva sempre dai commissari liquidatori che ci sono stati”.

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02 Febbraio 2016, 05:02

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