14 Giugno 2023, 05:45
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SIRACUSA – Il day after del secondo turno delle amministrative siracusane è scandito dalle rese dei conti. In primis, dentro la galassia azzurra. Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo con ordine.
L’ex assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera, volto storico della vecchia guarda forzista made in Siracusa e fedelissimo di Gianfranco Miccichè, rompe con il nuovo corso del partito targato Schifani-Caruso alla vigilia delle elezioni amministrative. Prima si autosospende dal partito, poi va via in disaccordo con la nuova gestione di Forza Italia. Il nuovo assetto in terra siracusana ruota attorno alla figura dello storico rivale Riccardo Gennuso (deputato regionale azzurro) che piazza Ferdinando Messina alla guida del centrodestra per la presa di Palazzo Vermexio. Così Bandiera opta per la corsa solitaria in prima battuta, poi per l’apparentamento con il sindaco uscente Francesco Italia che si impone al ballottaggio.
Bandiera ottiene la vicesindacatura e una rivincita personale che non fa nulla per nascondere. Anzi. “Prima mi sono autosospeso, poi ho deciso di lasciare questa Forza Italia. Come è noto per scelta del partito regionale gestito da Caruso e Schifani che nella mia città è a trazione esclusiva di Gennuso, deputato con il quale sono sempre stato contrapposto”, dice a Live Sicilia Bandiera. Poi lancia una bordata al nuovo corso forzista. “Il risultato dimostra che probabilmente avendo ragione e la scelta sul candidato (nulla sulla persona ma sulla struttura) avrebbe portato a perdere e quindi questa sconfitta a Siracusa ha due nomi: Gennuso e Schifani”.
L’ex assessore rivendica anche il risultato della sua lista che supera il 5% e sottolinea il dato deludente degli azzurri, storicamente molto forti in città che in questa tornata elettorale totalizzano il 7%. “Ho dimostrato quello che ho sempre detto, a Siracusa il sindaco lo scelgono i siracusani”, dice. E aggiunge: “La vittoria è di Francesco Italia per due motivi: ha dimostrato che la città crede in lui andando sopra di molti punti percentuale sulle sue liste, come è capitato anche a me, e ha avuto grande intelligenza politica di allearsi soltanto con la mia coalizione al ballottaggio”, spiega.
Poi torna sul suo ex partito. “Ho lasciato Forza Italia e ho detto pubblicamente che non condividevo la gestione del presidente per la Regione, che come è noto ha una predilezione per i deputati, fatto che rispetto ma che non condivido, e per la scelta che di fatto ha condannato di fatto il centrodestra alla sconfitta”, spiega e sottolinea la portata della sfida e la posta in gioco.
“Siracusa era l’unico comune capoluogo in cui Forza Italia esprimeva il candidato a sindaco, la prima tornata elettorale a guida Schifani che ci ha messo la faccia e ha fatto campagna elettorale e ha palesato più volte pensieri nei miei confronti. L’ultima volta ha detto che sarei rimasto con un pugno di polvere in mano: mi è piaciuto dimostrare che a Siracusa il sindaco lo scelgono i siracusani e non le alchimie di palazzo o le prevaricazioni avallate dal presidente Schifani e dal deputato Gennuso di Rosolini”, insiste Bandiera. I vertici di Forza Italia, complice il momento particolare legato alla scomparsa di Silvio Berlusconi, restano con le bocche cucite. Ma è chiaro che una riflessione sull’esito delle amministrative andrà imbastita.
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14 Giugno 2023, 05:45