08 Gennaio 2024, 04:59
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CATANIA – Se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare. Lo sosteneva il Don Abbondio di manzoniana memoria. Ma volendo azzardare un’analogia con il cammino deficitario del Catania targato 2023/2024, quel coraggio non può essere ritrovato all’ultima giornata di campionato. Semplicemente perché non servirebbe più a nulla.
Serve il coraggio di non temere più alcun avversario contro il quale puoi perdere ma senza lasciare nulla d’intentato. Occorrerebbe acquisire il coraggio di non cadere più nella trappola di lasciare negli spogliatoi quella mentalità da grande necessaria a mangiarsi un Campionato di C che non aspetta nessuno. Ci sarebbe necessità di trovare il coraggio di non lasciarsi andare (troppo facile sarebbe dire oggi: “Vabbè ormai per quest’anno è andata”).
Le tre sberle di Crotone sono l’ennesima ricaduta alla normalità. Non si riesce proprio a fare punti da mettere in classifica coniugandoli alla costanza dei risultati. Una maledizione che insegue i rossoazzurri dall’inizio dei stagione e, Coppa Italia a parte, non si riesce ad invertire la tendenza. Dopo un avvio incoraggiante, va detto che finora non c’è riuscito nemmeno mister Lucarelli.
Tuttavia, oggi lasciarsi andare al disfattismo o alla sindrome “dell’avevo detto” non sistemerebbe le cose. C’è il mercato di gennaio e c’è la voglia di dimostrare quanto si vale: di affermare la bontà di un progetto che fatica a decollare fra i professionisti.
Questa squadra ha bisogno di avere fame. Di sentire dentro il fuoco dell’ambizione. Lucarelli può arrivare fino a un certo punto. La dirigenza pure. Cari giocatori, nuovi e vecchi acquisti, tocca a voi: serve coraggio. Quello che, sempre come direbbe Don Abbondio, solo voi potete darvi.
[Foto Catania Fc]
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08 Gennaio 2024, 04:59