26 Giugno 2017, 19:43
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PALERMO – Qualcosa si muove nel centrodestra siciliano. Gianfranco Miccichè è all’opera per riattivare un tavolo di coalizione e uscire dallo stallo. E la novità degli ultimi giorni è il riavvicinamento con gli alfaniani.
“Io cerco i centristi. Se Alfano non è più di sinistra ma è di centro, cerco anche lui”, si limita a dire a Livesicilia il commissario di Forza Italia. Non è il primo segnale di apertura. Anche Cantiere popolare con Saverio Romano nei giorni scorsi aveva mandato ambasciate attraverso un comunicato stampa compiacendosi per la posizione di Alternativa popolare che aveva detto no grazie all’ipotesi, per il momento tramontata, della candidatura di Piero Grasso.
Il centrodestra, ringalluzzito dall’esito delle amministrative oltre Stretto, prova a organizzarsi per giocarsi la partita delle Regionali. C’è anzi tutto da risolvere la spaccatura con Nello Musumeci. L’ultimatum dato dal politico catanese non ha avuto seguito. In Forza Italia solo l’ex coordinatore Enzo Gibiino ha preso una netta posizione in favore di Musumeci. E raccontano che a Roma la linea di Micciché abbia trovato copertura anche negli ambienti ex An.
Resta però da capire su quale nome costruire, o meglio ricostruire, una coalizione per la sfida di novembre. La lotteria dei papabili continua, tra sempreverdi e new entry. Il nome che resta il preferito da Silvio Berlusconi è sempre quello dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo. Altri candidati in pectore sono Roberto Lagalla, gradito ai centristi ma percepito come troppo “renziano” da altri ambienti, l’europarlamentare alfaniano Giovanni La Via, l’autonomista ex assessore Gaetano Armao, apprezzato da Forza Italia meno gradito dai cuffariani, Giusy Savarino, portavoce di #DiventeràBellissima con ottime entrature forziste e centriste, e Basilio Catanoso, deputato catanese ex An, vicino a Salvo Pogliese e Adolfo Urso. Oltre, ovviamente, allo stesso Nello Musumeci.
La partita è aperta e al momento uno dei temi principali riguarda il perimetro della coalizione, che potrebbe allargarsi a centristi fino a oggi alleati col Pd. Il proposito sbandierato dai più è quello dell’unità. Ne ha parlato oggi il salviniano Alessandro Pagano ma anche Gaetano Armao, che scrive: “Oggi, più che mai, bisogna scongiurare ogni tentativo di frammentazione”. Armao archivia le primarie come un’occasione persa ma invita a guardare avanti: “Adesso non serve rivendicare meriti, o sottolineare errori, emerge invece pressante l’esigenza di raccogliersi tutti, senza veti o preclusioni, per definire il programma, individuare la squadra ed il candidato presidente che avranno il difficile compito di rilanciare la nostra Isola”. La parola d’ordine è unità. Quella che a oggi, dopo mesi di tira e molla, ancora non si è trovata.
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26 Giugno 2017, 19:43