25 Ottobre 2012, 21:06
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PALERMO – “Siamo in una piazza importante, dove hanno giocato due grandi persone come Falcone e Borsellino, ed è da qui che dobbiamo ripartire per cambiare le cose”. Il ciclone Beppe Grillo arriva su Palermo e così, da quella piazza Magione che vide i due magistrati giocare insieme da bambini, il leader del Movimento 5 Stelle tocca le corde dell’animo dei tanti palermitani corsi ad ascoltarlo. Un grande applauso saluta le prime parole di Grillo, che subito dopo parte a raffica per oltre un’ora di intervento che, come al solito, non risparmia nessuno degli attuali attori politici.
Il primo a finire nel mirino è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Avete eletto lo stesso sindaco di venti anni fa”, dice l’ex comico rivolgendosi ai palermitani e prima di sbottare in un urlo: “Non è cambiato nulla”. Insieme ad alcune ‘vittime preferite’ come il premier Monti (“è un curatore fallimentare”) e il candidato di Pd e Udc alla presidenza della Regione Rosario Crocetta (“faceva il sindaco, poi ha abbandonato i suoi concittadini per l’Europarlamento e adesso vuole fare il governatore. Basta, è una presa in giro per chi lo ha votato”), arrivano fulmini e saette anche contro il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, per l’invito rivolto ai giovani a non essere troppo “choosy” (difficili) nell’accettare le proposte di lavoro: “Alla ‘Frignero’ voglio dire che siamo tutti ‘choosy’ – urla -. Perchè dovremmo essere disponibili a esercitare qualunque lavoro?”.
Nella serata di Palermo nessuno viene risparmiato: “I politici hanno paura e adesso vengono a dirci che si tagliano lo stipendio o che tolgono le auto blu – afferma Grillo -, ma non hanno capito che per loro è finita. Siamo il primo partito in Sicilia – aggiunge -. Devono andare a casa, ma prima vogliamo un accertamento fiscale su quanto hano guadagnato nel corso della loro carriera politica”. Poi Grillo chiude con una delle sue battute preferite, ripetuta più volte in questa campagna elettorale: per lui destra e sinistra sono uguali e infatti “non abbiamo vissuto nel ventennio di Berlusconi, ma dell’inciucio”. Destra e sinistra “si sono passati la borraccia, come Coppi e Bartali…”.
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25 Ottobre 2012, 21:06