25 Novembre 2016, 16:48
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PALERMO – Sospeso dal Consiglio di disciplina dell’ordine regionale dei commercialisti, riammesso da quello nazionale. Il ragioniere Giuseppe Acanto può tornare a svolgere la libera professione. Revocata la sospensione per cinque anni e fino alla sentenza di primo grado.
Nel maggio del 2015 Acanto fu raggiunto da un provvedimento di sequestro emesso dalla sezione Misure di prevenzione de Tribunale di Palermo, allora presieduta da Silvana Saguto, oggi sospesa. Il nuovo collegio decise nei mesi successivi di revocare una grossa fetta del sequestro. Furono escluse una serie di società e cooperative di cui Acanto era stato solo revisore dei conti o consulente. Un peso nella sospensione disciplinare, secondo il legale del ragioniere di Villabate, l’avvocato Vincenzo Lo Re, avrebbe avuto il clamore mediatico del sequestro, presentato con una cifra che si avvicinava agli 800 milioni di euro.
Sequestro che, però, non riguardava la partita Iva del professionista. Circostanza fatta emergere nel ricorso presentato dal legale, oltre al fatto che “la sospensione violava la presunzione di innocenza. Il collegio nazionale gli ha dato ragione.
Acanto, secondo la Ricostruzione della Dia, sarebbe stato prima braccato da Cosa nostra che, successivamente, ne avrebbe sfruttato le capacità professionali. Coinvolto in diverse inchieste giudiziarie, la posizione del ragioniere è sempre stata archiviata.
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25 Novembre 2016, 16:48