08 Marzo 2016, 06:35
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PALERMO – Sono stati acquistati, e sono costati pure una cifretta, ma ad oggi non sono utilizzati e restano in magazzino. I bagni chimici che sarebbero dovuti servire per dotare i mercatini rionali di gabinetti, a norma sia sul fronte sicurezza che in regola per la fruizione da parte dei cittadini, sono costati quasi 19 mila euro. Soldi tuttavia insufficienti, nonostante la cospicua spesa che il Comune ha affrontato per acquistarli. Perché servono altri 300mila euro per il trasporto e per la sanificazione. Soldi che, la stessa amministrazione, non avrebbe però previsto in bilancio.
I bagni dunque ci sono, ma non sono stati e non possono essere ancora utilizzati. Eppure sono stati acquistati circa un anno fa dall’area Lavoro, impresa e sviluppo economico. Dieci bagni chimici in totale, di cui tre per i portatori di handicap, per un totale di 18.694 euro. Una cifra non da poco per l’amministrazione comunale che già lo scorso anno aveva stanziato l’importo necessario per attivare il servizio. I 27 mercatini settimanali avrebbero avuto così non solo i bagni chimici, ma anche, a seguire, la messa in sicurezza degli stessi rioni, dislocati tra le periferie, durante alcuni giorni della settimana.
Un cortocircuito a sei zeri, però, non ha mai reso possibile l’utilizzo di questi gabinetti. Servono 300 mila euro, infatti, secondo quanto stabilito dal Suap, per il trasporto e la sanificazione. In altre parole, oltre ai quasi 19 mila euro di costo materiale, ne servono molti di più il trasporto da un mercatino all’altro, nei diversi giorni della settimana, e per la disinfezione, il lavaggio e l’igiene di ciascuno. E dopo l’interrogazione in cui si chiede perché siano stati acquistati, visto l’inutilizzo, mossa dal consigliere comunale Salvatore Alotta e la risposta all’interrogazione da parte del capo area al Lavoro Maria Mandalà, la situazione continua a essere immobile.
Questa spesa, infatti, sembra essersi dissolta in un nulla di fatto. Nonostante l’acquisto, perché in realtà senza il plus per il trasporto e la sanificazione non potranno essere usati. “Questa vicenda è surreale, ma soprattutto dimostra come le cose al comune di Palermo funzionino male – spiega Alotta, del Pd -. Come è possibile acquistare gabinetti moderni senza prevedere le somme per poterli usare? Perché la giunta non provvedere ad appostare le somme, nonostante le richieste degli uffici? Il risultato è che questi gabinetti rimangono inutilizzati, mentre gli operatori del mercato e i cittadini pagano le conseguenze non solo economiche di una gestione distratta e superficiale”.
Una cifra di cui, tuttavia, non può farsi carico l’area al Lavoro dell’assessore Giovanna Marano, che non siamo riusciti a contattare per una replica. Già prima della consegna dei bagni erano state chieste dalla stessa area al sindaco e all’assessorato al Bilancio le risorse necessarie per il mantenimento. La domanda, però, rimase inascoltata. Così si avanzò l’ipotesi di un rimpinguamento finanziario e quella, a seguire, in cui si chiese di attingere dal fondo di riserva. Ma anche per quelle nessun riscontro. Poi il ritorno alle origini: stabilire, in fase di previsione del bilancio per il triennio 2016-2018, quei 300mila euro che servono, di fatto, a non vanificare l’acquisto dei bagni chimici.
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08 Marzo 2016, 06:35