24 Dicembre 2018, 19:05
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PALERMO – Il Comune di Palermo lancia un messaggio di integrazione alle porte delle festività natalizie, trasformando le proprie, di porte, in un’opera dal nome ‘Eldorato’. Tra turisti curiosi e palermitani a caccia degli ultimi regali, a Piazza Pretoria spicca l’aspetto decisamente insolito del portone di Palazzo delle Aquile. Perché è dorato?
L’opera del fiorentino Giovanni De Gara viene da un’idea semplice, ma il messaggio che veicola è molto più profondo: l’artista riveste le porte dei luoghi di tutta Italia con lo stesso materiale delle coperte termiche che si usano per riscaldare i migranti soccorsi durante i salvataggi in mare. “L’installazione temporanea ha l’obiettivo di dare un segno forte di accoglienza – spiega l’artista – e promuovere una riflessione profonda sulle migrazioni, sulle terre promesse e brutalmente negate, sull’aspirazione a un mondo diverso, costruito oltre l’idea di confine e capace di essere nuovamente umano”. Dopo aver girato varie città del nostro Paese, ‘contaminando’, a Palermo, anche la chiesa valdese di via dello Spezio, De Gara è tornato nel capoluogo siciliano.
Ad aprire (simbolicamente e fisicamente) le porte dorate della sede del Comune c’era anche il sindaco, Leoluca Orlando, insieme al presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando, al presidente della Consulta delle culture, Ouattara Ibrahima Kobena, al consigliere comunale Valentina Chinnici e allo stesso De Gara. “L’installazione è simbolicamente collocata nel portone di accesso del Palazzo di Città a conferma che Palermo è una città che accoglie e che il suo Comune ha le porte aperte – commenta il primo cittadino –. A chi mi chiede quanti migranti ci sono a Palermo rispondo che non ce ne sono 70.000, 90.000, 10.000. A Palermo nessuno è straniero: chi arriva qui è palermitano”. Palazzo delle Aquile è la prima sede comunale italiana a diventare parte del progetto.
Leoluca Orlando torna anche sulle scelte del governo nazionale in merito alla gestione dei flussi migratori, già oggetto di polemiche a distanza con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Palermo è una città di cultura – dice il sindaco a margine dell’inaugurazione – e la cultura diventa accoglienza. Da quella dei migranti, a quella dei turisti. È una città che è cambiata profondamente, ed è cambiata in quarant’anni. Non in quaranta secondi… A me dispiace che ci sia, in questo Paese, un populismo culturale che pensa si possa cambiare tutto con un tweet. Chi dice che si cambia tutto subito è un imbroglione. Questa installazione è un’alternativa al populismo dell’intolleranza”.
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24 Dicembre 2018, 19:05