20 Febbraio 2013, 15:43
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CITTÁ DEL VATICANO – Il Papa potrebbe decidere di anticipare il conclave. Questa è l’ipotesi che da stamattina circola fra le mura del Vaticano. A far pensare a questa opzione è stato l’intervento del portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che in tarda mattinata ha annunciato: “Il Papa sta prendendo in considerazione la pubblicazione di un Motu Proprio. Nei prossimi giorni, ovviamente prima dell’inizio della Sede Vacante, potrebbe precisare, attraverso un documento, alcuni punti particolari della Costituzione apostolica sul Conclave”. Facendo una precisazione, però, Lombardi ammette di non sapere se il documento del Papa conterrà dettagli sulla questione del tempo dell’inizio del Conclave.
Il portavoce del Vaticano ipotizza che il documento potrebbe trattare anche altri dettagli relativi all’elezione del nuovo Pontefice: “La questione dipende dalla valutazione del Papa e se vi sarà questo documento verrà reso noto nel modo opportuno”. Lo stesso padre Lombardi, nei giorni scorsi non aveva escluso, però, l’ipotesi dell’indizione anticipata del Conclave, ammettendo che altri cardinali si erano posti questo interrogativo: “La situazione è un po’ diversa da quella precedente, in cui la convocazione dei cardinali veniva fatta quando già la sede era vacante. Mentre in questo caso – aveva dichiarato il portavoce del Vaticano – con la comunicazione della rinuncia fatta alcune settimane prima e l’annuncio di avvio della sede vacante in anticipo, i cardinali già sono consapevoli e possono prepararsi a venire a Roma. Nell’eventualità che siano già arrivati – aveva concluso Lombardi – non c’è nessuno da aspettare e si può interpretare la costituzione apostolica in modo differente”.
Sul tema dell’anticipazione del conclave, in base alle norme attuali bisognerebbe aspettare quindici giorni dalle dimissioni di Ratzinger, è intervenuto stamattina anche Ambrogio Piazzoni, il Vice Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana: “Se i cardinali arrivano a Roma prima dei quindici giorni di attesa previsti non c’è più nulla da attendere. Comunque – ha aggiunto Piazzoni – fino alle 19,59 del 28 febbraio il Papa è il supremo legislatore e può intervenire anche sulle norme che regolano il Conclave. Il Santo Padre è l’unico che può intervenire sulla legislazione. Solo lui può dare interpretazione alle legge vigente”.
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20 Febbraio 2013, 15:43