Il coraggio di Giuseppe L.

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24 Giugno 2010, 11:46

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Giuseppe Lupo

Giuseppe L., uomo tranquillo, segretario regionale del Pd per scelta della platea congressuale e per sua personalissima disgrazia, alla fine non ce l’ha fatta più: “Chi fa gruppi autonomi è fuori dal partito”. D’accordo,  un minuscolo e labile do di petto che sigilla la sconfessione dei Pidini sicilianisti e ribelli a norma di statuto, ma pur sempre “qualcosa di sinistra”. Insomma, una piccola presa di posizione, dopo mesi di segreteria giocata sul filo, sul registro di un atteggiamento apparentemente inciucista e preoccupato. Ogni canto bilanciato dall’immediato controcanto cracoliciano, dalla necessità di tenere insieme i cocci per non rompere la frammentaria cristalleria democratica. Una missione vissuta col laccio della responsabilità stretto alla carotide.

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Forse, però, siamo a una svolta. Chissà… I toni del segretario risuonano meno mansueti del solito. Il cipiglio è più alla Gattuso dei gloriosi giorni. I contenuti non ammettono troppe repliche. Magari Peppino Lupo avrà capito che l’equilibrismo a tutti i costi è la radice dei mali in casa “democrat”, specie davanti agli spifferi. O forse è la semplice applicazione di un noto principio declamato da Bud Spencer: “Non c’è cattivo più cattivo di un buono, quando diventa cattivo”. A Napoli direbbero: “Dalle e dalle se scassano pure e’ metalle”.  PL

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24 Giugno 2010, 11:46

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