12 Giugno 2021, 17:48
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PALERMO- L’appello del commissario per l’emergenza Covid della città metropolitana di Palermo, il dottore Renato Costa, è quasi un grido dalla trincea: “Ragazzi, non venite alla Fiera per l’Open Day perché non possiamo somministrarvi nemmeno il vaccino Janssen. Non è una nostra decisione, ma è così”.
Di quali ragazzi stiamo parlando? Non certo dei prenotati, che possono continuare tranquillamente a vaccinarsi, secondo gli appuntamenti presi, ma di coloro che dal 10 al 13 giugno erano stati convocati per gli Open Day, vaccini senza prenotazioni, a scelta, tra AstraZeneca e Janssen. Purché avessero più di diciotto anni e non fossero fragili. Una comunicazione che, cambiate le carte in tavola, non per decisione di Palazzo d’Orleans o dell’assessorato alla Salute, sembra giustamente sparita dai canali della Regione, lì dove campeggiava con l’immagine che qui riproduciamo.
Ma il parere del Comitato tecnico scientifico è stato una ‘mazzata’ per diversi motivi. Perché ha interrotto l’iniziativa, creando una comprensibile confusione e perché, di fatto, ha messo fuori combattimento Janssen, il vaccino monodose che stava andando fortissimo tra i giovani. Ecco il documento che abbiamo riportato: ‘Il vaccino Janssen (Johnson & Johnson) monodose “viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni. Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente’. Lo evidenzia il verbale del Comitato tecnico scientifico dell’11 giugno, allegato alla circolare del ministero della Salute di Aggiornamento del parere CTS sui vaccini”.
E’ chiaro che una simile trama di spinte e controspinte può generare il caos se chi è appunto sul campo viene lasciato da solo con la formula della ‘raccomandazione’. Da qui il principio di cautela. “Noi – dice Costa – stiamo facendo Janssen sicuramente agli over sessanta, per gli altri al momento ci siamo fermati. Abbiamo fatto qualche Pfizer ai ragazzi che si erano presentati, ma adesso basta. Secondo me c’è il grave rischio che la campagna vaccinale subisca un rallentamento”. E’ stata somministrata qualche fiala di Pfizer – dice il commissario – ma da ora in poi bisognerà stare attenti con le scorte, visto che diventerà il prodotto elettivo.
“Alla luce della circolare ministeriale trasmessa alle Regioni, in Sicilia l’iniziativa “Open Day”, che si aggiunge alla normale programmazione vaccinale, è riservata alla popolazione di età pari o superiore a 60 anni – spiega una nota dell’assessorato alla Salute -. A coloro che hanno un’età inferiore ai 60 anni e hanno già ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, secondo le disposizioni nazionali previgenti, saranno garantite le seconde dosi con sieri Pfizer o Moderna, a partire da domani, domenica 13 giugno”.
“Si è decretata la morte dei vaccini a vettore virale, visto che la decisione di limitarli solo per gli over 60 riguarda anche il vaccino J&J. Credo sia stata una decisione di buonsenso ma assolutamente politica. La scienza dice alcune cose, ma la politica sanitaria, il ministero in questo caso, deve mediare tra la scienza e la politica, di fronte a un’opinione pubblica che ha paura e dubbi”. Sono parole rilasciate all’Adnkronos Salute da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. E riecheggiano la perplessità generale davanti a una linea che cambia sempre, rischiando di risultare incomprensibile.
(foto d’archivio)
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12 Giugno 2021, 17:48