26 Settembre 2018, 13:49
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PALERMO – Alla fine, dopo un po’ di vicissitudini e un piccolo rimpallo polemico, il disegno di legge sul diritto allo studio è pronto a cominciare il suo cammino in commissione all’Ars. Si tratta di uno dei (non molti) disegni di legge di riforma fin qui presentati dal governo regionale. Il ddl proposto dall’assessore Roberto Lagalla si propone di colmare una lunga lacuna normativa in Sicilia. L’Isola è infatti una delle poche Regioni italiane a non aver approvato una legge organica sul diritto allo studio. Ieri il gruppo del Pd aveva ascritto anche questo disegno di legge al catalogo della stasi in cui sarebbero imprigionate le istituzioni regionali secondo il Pd. Oggi sul punto, al capogruppo Giuseppe Lupo ha ribattuto Lagalla, affermando che “la relazione tecnica riguardante il disegno di legge sul diritto allo studio è stata presentata contestualmente all’approvazione dello stesso in Giunta. Gli uffici dell’Assemblea hanno chiesto successivamente una integrazione documentale che è stata regolarmente inviata in data 8 agosto, così come si è provveduto a fornire la prevista dichiarazione di regolarità contabile da parte dell’Assessorato all’Economia. La proposta di legge è quindi da tempo nella disponibilità degli uffici parlamentari e pertanto della V Commissione che, sono certo, ne calendarizzerà l’istruttoria in tempi brevissimi, come da me già sollecitato al Presidente Sammartino”. Ma sul sito dell’Ars nell’ordine del giorno di oggi si segnala tra i ddl assegnati alle commissioni proprio quello di iniziativa governativa sul diritto allo studio, con data di oggi, 26 settembre. E in effetti è solo oggi che il disegno di legge è arrivato in commissione, trasmesso dagli uffici di Palazzo dei Normanni, “corredato della richiesta documentazione integrativa della relazione tecnica pervenuta in data 20 settembre 2018”. A questo punto si potrà avviare l’iter di esame. Il presidente della commissione Luca Sammartino (Pd) intende avviare al più presto le audizioni con parti sociali, associazioni ed enti interessati. La proposta del governo punta a normare e a garantire l’accesso agli studi a tutti i giovani siciliani, fin dalla scuola dell’infanzia, occupandosi anche dei più piccoli, da 0 a 6 anni, per arrivare alla formazione degli adulti, finalizzata all’inserimento occupazionale.
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26 Settembre 2018, 13:49