Il delitto del penalista| Sarà battaglia in aula

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05 Maggio 2017, 19:40

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PALERMO – Portare le contraddizioni dei pentiti nel processo. Farle emergere in aula nella convinzione che, alla fine, il principio che “la prova si forma in dibattimento” farà emergere la non colpevolezza degli imputati. Ecco perché gli avvocati domani, nell’ultimo giorno utile, faranno sapere che non sceglieranno il rito abbreviato. Preferiscono rinunciare al possibile, ma per nulla scontato, sconto di pena per chi sceglie il rito alternativo.

Con il rito ordinario, in caso di condanna, l’ergastolo sarà inevitabile. Il rito abbreviato prevede che la sentenza sia emessa “allo stato degli atti” e cioè con il materiale probatorio fin qui acquisito. Finora ci sono due verità, quelle di Francesco Chiarello e Antonino Siragusa, ma ci sono pure dei punti di convergenza che potrebbero anche “bastare” per giungere a delle condanne. A cominciare dal ruolo nell’omicidio del clan del Borgo Vecchio che conferma in entrambi i casi la bontà del lavoro svolto dai carabinieri e dalla Procura.

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Al processo gli avvocati Debora Speciale, Rosanna Vella, Filippo Gallina, Michele Giovinco, Corrado Sinatra e Giovanni Castronovo potrebbero portare testimonianze, esiti di indagini difensive e, naturalmente, chiedere il confronto fra Chiarello e Siragusa. Il processo è già fissato il prossimo 17 luglio.

 

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05 Maggio 2017, 19:40

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