26 Settembre 2013, 06:00
2 min di lettura
CATANIA – Maria Costanzo è difesa dall’avvocato Vincenzo Faraone, principe del Foro etneo che è convinto dell’assoluta estraneità ai fatti dell’assistita. “La dottoressa Costanzo -spiega Faraone ad “S”- non ha favorito neanche per un istante Alessandro Bonaccorsi che effettivamente aveva una grave malattia conseguente ad un attentato del 1997 e aveva anche ottenuto cure assidue, condivise anche da perizie che hanno stabilito la totale incompatibilità con la detenzione”.
Secondo Faraone, gli elementi d’accusa sarebbero carenti perché basati prevalentemente sulle intercettazioni dei dialoghi in carcere tra il boss Bonaccorsi e la moglie Bruna Strano. “Per come è dato di vedere -aggiunge il legale- la moglie di Bonaccorsi cercava di tenerlo buono perché probabilmente lui aveva un particolare disturbo mentale, tant’è che meditava di uccidere il fratello della moglie per uno sgarro”.
Bruna Strano avrebbe “ messo in testa a Bonaccorsi -insiste Faraone- una serie di notizie sballate dal punto di vista clinico che mai alcun medico avrebbe potuto confermare, mi riferisco alla possibilità di ‘pizzicare’ il pancreas, intervento delicato che necessita l’apertura totale del paziente e lo spostamento di importanti organi vitali”.
E ancora: “I vaneggiamenti di questi personaggi hanno messo in grandissima difficoltà la dottoressa Costanzo, gli inquirenti non hanno tenuto conto del fatto che la Costanzo era assente quando Bonaccorsi venne ricoverato per il controllo.
La dottoressa Costanzo non è stata intercettata, non è stato appurato nulla che non fosse trasparente, la moglie di Bonaccorsi si è vantata di cose inesistenti, andare a dire che era tutto sistemato, che la dottoressa avrebbe toccato il pancreas è una corbelleria e su queste basi, una professionista di grido è stata mandata agli arresti domiciliari”.
Domanda: C’è un conflitto d’interesse tra il ruolo di pubblico ufficiale della Costanzo, che impone la terzietà, e il fatto che è stata consulente di Bonaccorsi?
“Non c’è alcun conflitto d’interesse -risponde Faraone- con il ruolo di consulenza di parte che ha svolto la Costanzo, le sue perizie sono state confermate da Geraci, perito del tribunale, che concluse con la incompatilità con la detenzione domiciliare di Bonaccorsi”.
Faraone ritiene che la Costanzo “non ha attestato elementi falsi, ma fatti gravi che hanno costretto Bonaccorsi a un monitoraggio costante”.
“Perché non è stata intercettata la Costanzo? -si chiede il legale della Costanzo- Soltanto per i racconti dei due congiunti, che sono inconcepibili, la Costanzo è stata inquisita e a causa di questa misura cautelare è stata sospesa dal servizio”.
Pubblicato il
26 Settembre 2013, 06:00