11 Febbraio 2015, 13:57
3 min di lettura
Riceviamo e pubblichiamo una nota con la quale il dirigente regionale Alessandro Rais replica ai contenuti presenti nell’articolo “Sugli schermi di Crocetta scorre un nuovo scandalo” riguardante la recente istituzione dell’Ufficio speciale per il cinema e l’audiovisivo.
Francamente mi sarei aspettato dall’autore dell’articolo una telefonata per attingere qualche informazione in più, prima di buttar giù questo articolo sull’Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo, che ritengo pieno di imprecisioni e basato su documenti letti solo a metà e ignorati per l’altra.
Sarebbe bastata una telefonata, appunto, per sentirsi dire – come sta scritto, a volerli leggere, nelle righe e negli allegati della Delibera di Giunta che il giornalista cita – che non c’è alcuna duplicazione nell’istituzione di questo Ufficio Speciale, che nasce invece, al contrario, con il dichiarato scopo di ricomprendere al suo interno le strutture dedicate al cinema già esistenti all’interno dell’Amministrazione regionale e fino ad oggi invece separate (poco utilmente) in due assessorati diversi: la Filmcommission appunto (che infatti non viene affatto “disattivata”, chiusa o buttata alle ortiche, ma – al contrario – transitata con l’intero personale non dirigenziale che vi lavorava, al fine di potenziarla e rilanciarne l’azione) e l’archivio cinematografico o Filmoteca regionale.
La nuova struttura dunque non è affatto pletorica, non è in alcun modo un “inutile duplicato”, non comporta costi nuovi né “deportazioni” di personale di nessun tipo, ma si pone in continuità assoluta con il passato. Non interrompe alcun servizio prima reso all’utenza, ma lavora invece a sviluppare quelle ulteriori azioni promozionali della Filmcommission che sino ad ora erano rimaste talvolta “soffocate” dal prezioso lavoro amministrativo svolto. Un lavoro che – a differenza di quanto alcuni dei tanti commenti anonimi insinuano – è stato negli anni un concreto strumento di sviluppo economico, oltre che culturale e promozionale, per la Sicilia, avendo attirato nell’Isola diverse produzioni cinematografiche che proprio qui, in Sicilia, hanno speso ingenti risorse economiche proprie, accanto e in aggiunta ai cofinanziamenti pubblici che sono stati loro concessi. E consentendo così, fin dal 2008, di posizionare degnamente la Sicilia fra le regioni del cinema italiano: solo che, ovviamente, la strada è lunga e molto di più ancora si puo’ e si deve fare. Questa è stata appunto la precisa intenzione della Giunta di Governo nel promuovere l’istituzione di questo Ufficio Speciale, su proposta del Presidente e relazione dell’Assessore al Turismo. Lo stesso Assessore al Turismo che proprio domani, infatti, alla BIT di Milano (la più grande Borsa del Turismo italiana) presenterà il film “Italo” della giovane regista siciliana Alessia Scarso, cofinanziato dalla Regione attraverso la Filmcommission, come straordinario esempio di promozione delle risorse artistiche, culturali e turistiche della Sicilia (in questo caso il territorio di Scicli dove il film è interamente girato) attraverso il cinema, con un film raffinato e popolare.
Quanto ai locali dell’Ufficio, non mi risulta che ce ne siano ancora stati assegnati, e in questo momento di definizione dei percorsi amministrativi per l’istituzione completa dell’Ufficio Speciale, io lavoro ancora in una sede provvisoria e attendo appunto l’assegnazione di una sede adeguata al lavoro da svolgere.
Da quanto lo stesso autore scrive nell’articolo, apprendo che i locali sin qui affittati, da decenni ormai, accanto a Villa Igiea siano in via di abbandono perché sottoutilizzati da un personale troppo esiguo: se venissero invece utilizzati, appunto senza costi aggiuntivi, da un personale più numeroso e da archivi audiovisivi e collezioni documentali cospicue, forse la cosa “farebbe senso”. Ma in ogni caso ribadisco che l’Ufficio ad oggi non ha notizia alcuna in tal senso E ovviamente che qualcuno sia potuto andare “a prendere le misure” è frutto solo di fantasia, giacché nessuno lo ha mai fatto. L’accanimento su questo argomento dunque lo trovo assolutamente pretestuoso, e credo sia azzardato imbastire al riguardo addirittura un’ipotesi di “scandalo”, financo nel titolo.
Alessandro Rais
Dirigente dell’Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo
Pubblicato il
11 Febbraio 2015, 13:57