20 Novembre 2014, 20:01
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PALERMO- Non c’è pace al ‘Cannizzaro’, non c’è pace nei licei occupati, tra raid e polemiche. L’ultima riguarda il liceo scientifico in agitazione ed è legata a una nota sindacale dell’Usb Scuola: “Rifiutiamo con sdegno e senso di forte tristezza – si legge – il documento redatto dall’assemblea dei “lavoratori” del Liceo Cannizzaro di Palermo con il quale si minacciano alunni e famiglie di denunce penali e di provvedimenti disciplinari in relazione all’occupazione avviata dagli studenti. Troviamo sconvolgente che degli educatori affrontino il disagio giovanile e le rivendicazioni contro la buona scuola di Renzi con logiche repressive ed oppressive, abdicando alla loro funzione docente e demandando tutto a forze dell’ordine e magistratura. Inquietante è leggere in un documento di educatori e lavoratori quanto segue: ‘Gli studenti sono stati informati con chiarezza sulla gravità dell’azione che intendevano mettere in atto,la quale,al verificarsi delle condizioni previste descritte dal codice penale rispettivamente agli artt. 331 e 633,avrebbe integrato gli estremi di almeno due reati: interruzione di pubblico servizio ed occupazione di edificio pubblico, precisando, inoltre, che in questa prospettiva si inseriva anche la responsabilità dei genitori, esercenti la patria potestà, per i comportamenti messi in essere dagli alunni minorenni’.
Lavoratori della scuola che vivono costantemente accanto ad alunni e famiglie, che ogni giorno sentono sulla propria pelle la difficoltà della relazione educativa e la diminuzione degli spazi di democrazia, che in questi giorni sono costretti ad affrontare il piano Renzi fatto di valutazione, performance e controllo sociale, non possono utilizzare la minaccia e la delazione come modalità relazionale con la complessità della quotidianità della scuola”. A seguire, il ‘documento della discordia’ che LiveSicilia pubblica integralmente.
Il documento
“Oggetto: Assemblea Straordinaria dei lavoratori.
In data 20/11/2014 non avendo potuto accedere ai locali della sede centrale di via Arimondi, 14 i docenti e il personale tutto si sono riuniti in assemblea straordinaria autoconvocata presso la succursale. Premesso che nessuno intende negare agli studenti il diritto di protestare, di manifestare il proprio dissenso, di affrontare, di approfondire e di confrontarsi criticamente su qualsiasi tematica che possa contribuire alla loro crescita culturale, civica ed umana soprattutto in relazione a questioni che direttamente li riguardino e li coinvolgano, l’Assemblea straordinaria dei lavoratori esprime ufficialmente la propria posizione riguardo alla forma di protesta in atto. Nei giorni 17, 18 e 19 Novembre il Dirigente scolastico e i docenti hanno intrattenuto con gli studenti rappresentanti d’istituto un lungo e circostanziato colloquio allo scopo di persuaderli a riconsiderare la loro posizione, scegliendo forme di protesta che non comportassero illeciti.
Gli studenti sono stati informati con chiarezza sulla gravità dell’azione che intendevano mettere in atto, la quale, al verificarsi delle condizioni previste descritte dal codice penale rispettivamente agli artt. 331 e 633, avrebbe integrato gli estremi di almeno due reati: interruzione di pubblico servizio ed occupazione di edificio pubblico, precisando, inoltre, che in questa prospettiva si inseriva anche la responsabilità dei genitori, esercenti la patria potestà, per i comportamenti messi in essere dagli alunni minorenni. Si ritiene, infatti, che l’occupazione di una Scuola si configuri come un’azione priva di significato e del tutto inefficace, che non stupisce e neppure attrae ormai più di tanto l’attenzione di coloro a cui è rivolta, in quanto si configura, agli occhi di tutti, come una mera riproposta di un copione stereotipato e addirittura atteso. Essa, invece, nuoce pesantemente e spesso esclusivamente al normale svolgimento delle attività formative, turbando l’armonia tra le componenti della comunità scolastica e determinando una situazione anomala, che impedisce, di fatto e al di là delle modalità di attuazione, il regolare svolgimento delle attività didattiche e l’erogazione del servizio.
L’Assemblea all’unanimità dichiara:
• non si può accettare un ingresso “condizionato”in una sola ala dell’istituto perché barricate di banchi e lucchetti non lasciano libere le vie di fuga previste nel Piano di Emergenza e quindi non consentono il rispetto delle condizioni di sicurezza;
• agli alunni aderenti alle azioni di protesta non è consentito impedire, a chi ne manifestasse la volontà, di prendere parte alle lezioni, poiché ciò comporterebbe la lesione dei diritti/doveri di insegnanti e studenti, che, esplicitamente o implicitamente, non condividono il ricorso a tale forma di agitazione, che si concretizza nella dissennata perdita di giorni di lezione, con grave danno per gli alunni scolasticamente più deboli;
• qualora l’occupazione in questione, come sopra descritto, dovesse continuare ad impedire la fruizione del diritto allo studio anche di un solo studente, la situazione, integrando la fattispecie di interruzione di pubblico servizio, sarà nuovamente rappresentata come tale agli Organi competenti, ai quali si richiede il dovuto intervento per il ripristino della legalità;
• si sottopone all’attenzione dei genitori, il fatto che, in situazioni anomale, com’è appunto l’occupazione, la responsabilità dei docenti è per forza di cose affievolita, in quanto la vigilanza è di fatto impedita se non è consentito l’accesso alle aule. Da ciò discende che gli studenti presenti a scuola nei giorni dell’occupazione sono senza la vigilanza di alcun adulto.
• lo stesso dicasi per i collaboratori scolastici, che sono responsabili limitatamente alle loro postazioni di servizio ordinarie, anche queste non accessibili.
• le ore di assenza cumulate in tale occasione concorreranno alla determinazione del monte ore ( 25% del monte ore annuo) che potrà comportare la mancata validazione dell’anno scolastico ai sensi del D.P.R. n° 122 del 2009; i componenti degli OO.CC. saranno, comunque, chiamati a valutare la situazione anche relativamente agli aspetti disciplinari, non fosse altro per l’accresciuta rilevanza recentemente assunta dal voto di comportamento;
• gli alunni partecipanti all’occupazione dei locali nella giornata di lunedì 17/11/2014 saranno soggetti ai provvedimenti disciplinari previsti dal “Regolamento d’Istituto e dalla normativa di settore” che gli OO.CC. competenti riterranno di comminare;
• nel caso in cui, a conclusione dell’occupazione, si dovessero riscontrare danni di qualsiasi tipo e/o mancanza di beni mobili, saranno subito attivate tutte le procedure necessarie per ottenere il relativo e tempestivo risarcimento da parte dei promotori della stessa e/o di coloro che si sono assunti responsabilità al riguardo. In conclusione il personale tutto auspica un ripensamento immediato da parte degli studenti ed esorta i genitori a mettere in atto un serio intervento di dissuasione nei confronti dei loro figli, soprattutto se minorenni, per evitare danni e ripercussioni negative”.
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20 Novembre 2014, 20:01