06 Novembre 2012, 07:00
2 min di lettura
CATANIA – Le elezioni sono state archiviate, l’era Crocetta sta per cominciare. Ma a Catania, per come la si giri, è sempre Raffele Lombardo a dettare l’agenda. Il “fantasma” del governatore uscente aleggia su tutte le questioni cruciali del dibattito politico. Una presenza ingombrante che sembra destinata a condizionare ancora a lungo la scena. Prendete il dibattito sul futuro di Palazzo degli Elefanti, per esempio. Nel Pdl si cominciano ad affilare i coltelli. E su cos’è che si consuma la rottura? Guarda caso, ancora una volta su Lombardo. Pino Firrarello ha detto a Live Sicilia Catania di ritenere “improponibile” la ricandidatura di Raffaele Stancanelli: “Lui ha dei legami che, avrà torto o avrà ragione o avrà quello che vuole, rappresentano una linea chiara che io non intendo seguire – ha spiegato il senatore di Bronte -. Perché le alleanze che lui intende praticare io non intendo praticarle”. Il pomo della discordia sta proprio nei “legami” con Raffaele Lombardo. Un tema che continua a dividere il centrodestra proprio come ai tempi d’oro e che si farà sempre più caldo con l’avvicinarsi delle amministrative.
Gira e rigira, è di Raffaele Lombardo che si parla. Ed è per Raffaele Lombardo che si litiga. Mentre Giuseppe Castiglione chiude la sua stagione a Palazzo Minoriti, nel momento in cui si dovrebbe ragionare sul bilancio della sua presidenza, ecco arrivare ancora una volta l’eterno nemico Lombardo a rubare la scena, con l’inaudita nomina last minute di Michelangelo Lo Monaco a commissario della Provincia. Una scelta che aveva fatto discutere prima ancora della sua ufficialità e che non sarebbe stata gradita da Rosario Crocetta, almeno a leggere le dichiarazioni del neogovernatore. Ieri sera, Lombardo, in quella che potrebbe essere la sua ultima conferenza stampa da presidente della Regione, ha fatto spallucce sulla nomina con la nonchalance a cui ha abituato i giornalisti in questi anni.
Stamattina, proprio a Catania, Rosario Crocetta proverà a rubare la scena al suo predecessore con l’attesa conferenza stampa insieme a Franco Battiato. Se sarà confermato l’ingresso in giunta del cantautore, il colpaccio mediatico sarà indiscutibile. E offrirà a Crocetta un argomento in più per rimarcare la “discontinuità” più volte rivendicata, prima e dopo il voto, dal neopresidente. Discontinuità da Lombardo, ça va sans dire. Perché alla fine, vuoi o non vuoi, sempre al fantasma di Raffaele si torna.
Pubblicato il
06 Novembre 2012, 07:00