08 Luglio 2021, 06:10
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PALERMO – Il Festino (u fistinu in siciliano) è la festa più attesa dai palermitani e piano piano si avvicina. Proprio per questo motivo il carro di Santa Rosalia si sta sottoponendo alle opere di restauro, che si sono rese necessarie dopo le scritte ingiuriose con le bombolette spray nei confronti del sindaco Orlando e gli atti vandalici.
Le opere di restauro sono iniziate lo scorso 26 giugno e sono state affidate alla V.M. Agency Group, che ha posizionato il carro in piazza del Parlamento. Lì sono all’opera ben sei squadre tra ingegneri, luminaristi, scenografi e fabbri impegnati giorno e notte. I lavori si protrarranno fino a sabato 10 luglio, quando il carro verrà spostato ai Quattro Canti.
Ogni anno il tema del Carro varia, ma quest’anno sarà lo stesso del 2019, cioè l’inquietudine. Quell’anno a costruire l’intera struttura alta 11 metri e mezzo e dal peso di 9 mila chili, furono i detenuti-apprendisti scenografi del carcere Ucciardone di Palermo, proprio all’interno della casa circondariale, su progetto dell’Accademia di Belle Arti. Ad idealo fu Fabrizio Lupo, che si ispirò agli sgabelli delle carceri borboniche, decorati con i colori del gusto popolare.
Il Carro mostra la storia del ritrovamento delle ossa raffigurata in tre quadri ad altezza d’uomo, come nel “carretto siciliano”. I tre quadri raffigurano ai lati il sogno del saponaio Bonello a Monte Pellegrino e in opposto la Santa distesa nella grotta su un tappeto di rose, il quadro anteriore raffigura invece San Benedetto il Moro che indica la grotta molti anni prima del ritrovamento delle reliquie. Nei fori del grande sgabello centrale sono raffigurate le quattro Sante: Agata, Cristina, Ninfa e Oliva. Al vertice superiore, con un movimento rotatorio, la Statua raffigurante la Santa che fugge dai fasti della corte normanna, si mostra a chi segue la processione.
“Il carro sicuramente sarà molto bello, sul Festino lasciamo un po’ di suspense per la conferenza stampa ufficiale – dice l’assessore comunale alla Cultura Mario Zito -. Aldilà di ogni battuta, è un Festino, ancora una volta strano. Abbiamo pensato di valorizzare gli aspetti simbolici, a cui nessuno dei palermitani vuole rinunciare, come il carro”.
“Da vari anni il carro viene riciclato. C’è una struttura portante che viene rivestita. Il modello rimane quello, ma c’era bisogno di interventi sulla meccanica, gli ingranaggi che si erano arrugginiti. Insieme al carro – ha concluso Zito – ci saranno le luminarie, che stiamo intensificando al Monte di Pietà”.
Intenta a restaurare alcune parti del carro Alessia D’Amico: “Abbiamo rifatto da zero San Benedetto il Moro, che è stato vandalizzato insieme a tante altre figure del carro. A parte le scritte che conosciamo, tutte le figure sono state vandalizzate con cattiveria. Non sappiamo bene il motivo. Questo ci ha spinto in maniera ancora più forte a restaurale e farle nuove”.
“Non sono pochi i lavori, ma si lavora intensamente – ha aggiunto Vincenzo Montanelli della V.M. Agency Group che ha avuto affidati i lavori di restauro -. Il tempo stringe e noi dobbiamo essere puntuali perché il carro giorno 10 deve essere ai Quattro Canti, deve essere lucido e tutto illuminato. Il carro è perfettamente rivisto in tutte le sue parti. Adesso, il nostro compito è quello di rimetterlo in sesto e lo metteremo su strada in tutta sicurezza. Qualche palermitano per spirito di contraddizione ha cercato di rovinare il carro, ma non l’ha rovinato del tutto. Probabilmente Santa Rosalia l’ha protetto”.
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08 Luglio 2021, 06:10
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