15 Febbraio 2022, 17:22
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All’indomani dell’ordinanza cautelare dello scorso settembre con la quale il Tribunale di Palermo, su ricorso dell’avvocato Luigi Fortunato in difesa del maestro Enrico Castiglione e del Bellini Festival, aveva clamorosamente inibito l’uso delle denominazioni “Bellini(n)fest” e “Festival Belliniano” alla Regione Siciliana e a tutti gli altri enti coinvolti (ordinandone il ritiro immediato di tutti i materiali promozionali e divulgativi ed inibendone ogni tipo di utilizzo), l’Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana Manlio Messina aveva replicato rivendicando in prima persona il diritto di organizzare il Festival Belliniano, annunciando che avrebbe proceduto al reclamo e che alla fine avrebbe sicuramente vinto.
Ebbene, dopo cinque mesi di udienze e memorie difensive, il Tribunale di Palermo, sezione specializzata in materia di impresa, in composizione collegiale, ha pubblicato l’ordinanza con la quale ha rigettato il reclamo presentato dall’Assessorato al Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, condannando la Regione Siciliana anche al pagamento di tutte le spese legali che si aggiungono a quelle del precedente ricorso cautelare già perso.
Con questa nuova ordinanza il Tribunale di Palermo ha ribadito nuovamente il principio dell’unicità e dell’esclusività del “Bellini Festival” fondato nel 2009 e da allora sempre diretto con grande successo internazionale da Enrico Castiglione, tanto da essere giunto proprio lo scorso anno alla tredicesima edizione consecutiva: l’unico legittimo festival dedicato a Bellini che possa definirsi appunto “festival”, tutelato dalla legge italiana non meno del “Puccini Festival” di Torre del Lago, del “Rossini Festival” di Pesaro, del “Festival Verdi” di Parma o del “Donizetti Festival” di Bergamo.
La notizia è stata accolta con grande entusiasmo al “Bellini Festival” soprattutto tra tutte le maestranze, i tecnici, gli artisti che in questi anni vi hanno collaborato con passione e dedizione, con opere e concerti trasmessi in diretta dalla RAI e in diretta mondovisione nei cinema di tutto il mondo e rimasti nella storia dello spettacolo dal vivo in Sicilia. Ma certamente grande è la soddisfazione espressa questa mattina dal vero ed unico “deus ex machina” del Festival Belliniano, il maestro Enrico Castiglione, regista e scenografo di fama internazionale, già il più longevo direttore artistico di Taormina Arte e per oltre dieci anni protagonista delle opere e dei concerti al Teatro Antico di Taormina, nonché di svariati altri prestigiosi enti italiani, europei e cinesi, che nel 2008 ebbe l’idea di far nascere per la prima volta in maniera permanente e ricorrente il Festival Belliniano a Catania e in Sicilia.
“L’ordinanza cautelare definitiva che ha rigettato il reclamo presentato dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, fortemente voluto dall’assessore Manlio Messina, ci riempie di grande soddisfazione, innanzitutto per l’ennesima vittoria giuridica, nel pieno rispetto della legge, sempre ribadita dai tribunali di Roma e Palermo contro tutti coloro che hanno tentato di copiare o di ‘usurpare’ (come hanno scritto i giudici già in fase cautelare) il Festival Belliniano. L’Assessore Messina, nonostante le nostre ripetute diffide tutte rimaste senza risposta, ha pensato bene di copiare tale e quale il nostro “Bellini Festival”, non solo senza proporre alcuna collaborazione, bensì procurando un danno economico e di immagine che sarà oggetto di un prossimo separato giudizio”.
Lo scorso anno, come si ricorderà, l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana aveva organizzato direttamente la prima edizione della manifestazione denominata “Bellininfest”, proprio nello stesso periodo e praticamente negli stessi luoghi del ben più longevo “Bellini Festival” diretto da Castiglione, che per svariate edizioni fin dal 2009 si è svolto nei luoghi più importanti della città di Catania (con anteprime anche al Teatro Antico di Taormina) come il Teatro Massimo Bellini e il Teatro Romano, il cui restauro fu inaugurato nel 2009 proprio da una Norma di Bellini rimasta nella storia del teatro musicale con June Anderson e Gregory Kunde e la regia e le scene virtuali dello stesso Enrico Castiglione. Nonostante le diffide contro una denominazione palesemente identica, dove alla parola “Bellini” veniva seguita da una “n” di congiunzione prima di “Fest”, appunto “Bellini(n)fest”, creando un’ovvia confusione con il “Bellini Festival”, l’Assessore Manlio Messina scelse la via della sfida coinvolgendo gli stessi enti che in passato avevano collaborato con Castiglione e scegliendo la via della guerra giudiziaria piuttosto che quella istituzionale della sinergia e della collaborazione.
“Manlio Messina – continua Enrico Castiglione – mi ha più volte personalmente attaccato, sia in pubblico che in privato, pur di rubare il nostro Festival. Quando nel 2020 aveva pubblicamente dichiarato per la prima volta che avrebbe voluto occuparsi del Festival Belliniano ne fui felice e dissi ai miei collaboratori: ‘finalmente un assessore che ama e rispetta la musica!’ L’ho quindi chiamato e ci siamo incontrati un paio di volte ma senza buon esito. Ho tentato di spiegargli più volte che il Festival Belliniano dedicato a Bellini già esisteva e che non avevamo fondi dalla Regione Siciliana. Lui a malapena sapeva chi fosse Bellini, di cui capii subito non conoscesse neanche un’opera. Era interessato solo a fare solo passerelle. Ho tentato di spiegargli che noi auspicavamo una collaborazione sinergica, com’è giusto che fosse in primis con il Teatro Massimo Bellini di Catania, lui mi rispose inviandomi un ultimo messaggio in cui mi scrisse ‘ci vediamo in tribunale’. Lo conservo ancora. Ed infatti siamo stati costretti a convocarlo in tribunale dove è stato ri-affermato che l’unico Festival Belliniano legittimo sia il nostro, inibendo l’utilizzo del marchio illegittimamente utilizzato dalla Regione Siciliana e da tutti gli enti che hanno aderito a questo palese plagio”.
Già il Giudice Rachele Monfredi, della quinta sezione civile specializzata in materia di impresa del Tribunale di Palermo, aveva sentenziato in sede di ordinanza cautelare: “Nel caso di specie le differenze tra il marchio utilizzato dalla regione e quello registrato da Castiglione e da quest’ultimo utilizzato per oltre dieci anni sono minime, quasi impercettibili dal punto di vista fonetico”. Effettivamente, non ci vuole molto per capire che le denominazioni ‘Bellini Festival’ e ‘Bellini(n)Fest’ sono pressoché identiche e generano indubbia confusione. “Assumono poi rilievo determinante – prosegue il Giudice nell’ordinanza – la sostanziale identità dei contenuti, luoghi e tempi delle due manifestazioni, consistenti in un programma di concerti incentrati sulle opere di Vincenzo Bellini, da svolgersi nella stessa area geografica (Catania e Taormina) nello stesso periodo dell’anno… Se si considera altresì la destinazione al grande pubblico delle manifestazioni, è davvero difficile dubitare del rischio di confusione…”.
Il maestro Enrico Castiglione, all’indomani dell’ordinanza cautelare dello scorso settembre, aveva offerto nonostante tutto la mano all’Assessore Manlio Messina, auspicando “una stagione più ragionevole e costruttiva nel nome di Vincenzo Bellini, che noi abbiamo riscoperto e portato avanti nel mondo fin dal 2009 quando tutti a Catania si erano dimenticati cosa e chi fosse. Tutti possono e devono eseguire liberamente la musica di Bellini, ovviamente, ma nessuno, come ormai hanno sancito più tribunali e svariate sentenze, può utilizzare il nome di Bellini accanto alla parola ‘festival’, neanche per fare un ‘tributo’, perché ciò ci appartiene ed è la storia e il futuro del ‘Bellini Festival’, l’unico Festival dedicato a Bellini”.
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15 Febbraio 2022, 17:22