25 Settembre 2017, 13:11
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PALERMO – Un fallimento: il piano straordinario per la raccolta dei rifiuti a Palermo, chiesto due settimane fa dal sindaco Leoluca Orlando, ha lasciato la città invasa dalla spazzatura. Da fine agosto i cumuli di immondizia continuano a crescere sia in centro che in periferia, e la Rap, l’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento, è in forte affanno, con una flotta di autocompattatori decimata dai guasti e i dubbi sul futuro della dirigenza.
L’elenco delle discariche cittadine somiglia ormai a un bollettino. Giovedì scorso Livesicilia aveva fotografato la situazione in diverse zone della citta (clicca qui per leggere il servizio e guardare la fotogallery). Anche stamattina cumuli di immondizia sono stati immortalati da alcuni lettori che hanno inviato le foto a redazione@livesicilia.it in particolare nella zona di corso Calatafimi e nella zona limitrofa al carcere Ucciardone. Cassonetti ancora pieni anche nella zona di Tommaso Natale, in cui i residenti segnalano la presenza di discariche di copertoni di auto, frigoriferi, residui di potatura di alberi e altri rifiuti ingombranti, gettati per strada abusivamente e senza concordare il ritiro con Rap. Altre discariche sono state segnalate alla Zisa, in via Imera, in via Oreto e nella zona del Policlinico, di fronte all’ingresso della scuola Silvio Boccone.
Nel piano straordinario di Rap era prevista anche una task force per fare fronte all’emergenza, ma la squadra risulta essere composta da appena dodici persone. I problemi di Rap dipendono anche dai guasti agli autocompattatori: solo la scorsa settimana otto mezzi sono rimasti fermi, rendendo più lento lo svolgimento del servizio di raccolta rifiuti, sia ordinario che straordinario. Una carenza di mezzi che, sottolineano spesso i vertici di Rap, dipende anche dalla crisi di liquidità causata dal mancato pagamento, da parte del comune di Palermo, di 70 milioni dovuti all’azienda di piazzetta Cairoli. Una crisi che si traduce nella difficoltà di mettere a posto i mezzi e di assumere forze fresche, anche con contratti temporanei.
Nel frattempo il consiglio di amministrazione di Rap, presieduto da Roberto Dolce, è scaduto tre giorni fa. Il sindaco Orlando, in una nota diffusa la settimana scorsa, ha annunciato la decisione di non rinnovare i vertici delle partecipate fino a dopo le elezioni regionali, “per evitare che si possa dare adito a polemiche e strumentalizzazioni in periodo elettorale”. Una decisione che lascia Rap in mano al collegio sindacale fino a inizio di novembre. Nella stessa nota, Orlando ha fatto riferimento a “difficoltà che derivano dai gravissimi livelli di evasione, che determinano la nota crisi di liquidità” di Rap, precisando che “per legge il comune non può allocare proprie risorse straordinarie per i servizi legati ai rifiuti”.
Alla decisione di Orlando ha risposto questa mattina Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune, che ha definito “drammatica” la situazione igienica della città e ha invitato il sindaco a non aspettare le elezioni regionali per nominare i nuovi vertici di Rap: “La condizione igienico-sanitaria della città merita un intervento immediato – scrive Catania in una nota – non siamo a caccia di capri espiatori: l’architetto Roberto Dolce ha svolto il suo difficile compito con impegno e abnegazione, adesso occorre dare immediatamente un segnale di governo dell’azienda”.
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25 Settembre 2017, 13:11