30 Aprile 2015, 20:32
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PALERMO – “Vogliamo la salma di Giancarlo”. E’ tornato a ribadirlo anche oggi Giuseppe Lo Porto, uno dei fratelli del cooperante palermitano rimasto ucciso a gennaio scorso in un raid americano al confine tra Pakistan e Afghanistan. Giuseppe si trova davanti alla sede della Prefettura di Palermo, dove si è svolta una manifestazione silenziosa in ricordo del fratello. Intanto, il Comune, insieme all’ufficio regionale scolastico, ha deciso di intitolare a Lo Porto il plesso dell’istituto comprensivo Sandro Pertini che ospita la scuola dell’infanzia e si trova nel quartiere Brancaccio. Lo ha reso noto l’assessore comunale alla Scuola Barbara Evola, anche lei davanti alla prefettura – insieme al sindaco Leoluca Orlando e ad altri componenti della giunta – dove è stato osservato un minuto di silenzio. La manifestazione, “Un fiore per Giovanni”, è stata organizzata dagli amici del cooperante ucciso, i quali hanno piantato un albero in suo ricordo sul marciapiede di via Cavour e riposto mazzi di fiori. “Da oggi – ha detto un’amica di Lo Porto, Valeria De Marco – quest’albero porterà il nome di Giovanni”. All’iniziativa ha aderito anche la Cgil.
“Ho consegnato alla famiglia Lo Porto e a Giuseppe la lettera che ho mandato al presidente del Consiglio per chiedere che sia loro consentito con un gesto di umanità di riavere la salma di Giovanni, celebrare un funerale ed avere un luogo dove poter lasciare dei fiori”. L’ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando partecipando alla manifestazione in ricordo di Giovanni Lo Porto. “Ho consegnato alla famiglia Lo Porto – ha aggiunto Orlando – anche la lettera che ho inviato ai presidenti di Camera e Senato perché venga promossa una commissione di inchiesta per accertare quello che è successo, al di là delle scuse di Obama”. (ANSA).
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30 Aprile 2015, 20:32