22 Giugno 2016, 06:15
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MONREALE (PALERMO) – Il fumo ha invaso le aule, i bambini e le maestre non riuscivano a respirare. Mancava il fiato, la paura annebbiava i pensieri. E il fuoco si avvicinava sempre di più. Un incubo per chi si trovava nei due asili sulla circonvallazione di Monreale, giovedì scorso lambiti dalle fiamme che hanno trasformato la cittadina normanna in un inferno da cui scappare.
E sono fuggiti anche loro: insegnanti, alunni, mamme, papà. Tutti impegnati in una corsa contro il tempo, contro quegli incendi che hanno distrutto ettari di terreno, intere palazzine, casolari, abitazioni abbandonate. Le fiamme hanno avvolto l’area intorno alle due scuole materne, “Il Girasole” e “Fantasylandia”: in ognuna, almeno cinquanta bambini. Tossivano, erano terrorizzati. Hanno abbandonato giochi e libri per salire a bordo degli scuolabus ed essere messi al sicuro. A distanza di qualche giorno siamo tornati nelle scuole in cui la paura ha preso il sopravvento in quelle ore frenetiche di un giovedì che ha infuocato la Sicilia. “Avevamo molta paura – dice una piccola alunna – sono corsa dalla mia maestra che mi ha presa in braccio e siamo subito uscite fuori”.
“Per fortuna abbiamo agito tempestivamente – dice Francesca Gambino, una delle responsabili di Fantasylandia – e siamo riusciti a rifugiarci nella caserma dei carabinieri. Ce la siamo vista brutta, il fuoco è partito da una discarica abusiva in fondo alla strada e si è diffuso nel giro di pochi minuti. Qui i terreni non vengono puliti, la manutenzione non viene effettuata. Si tratta di aree affidate dalla Regione ai privati, aree che non vengono curate, nelle quali non vengono effettuati interventi preventivi antincendio. Fino a quando sarà così, qui il rischio sarà sempre altissimo. Non possiamo permetterci ogni volta di correre questo pericolo o che i bambini subiscano traumi: lunedì non volevano tornare a scuola”.
A pochi metri, l’asilo della cooperativa Il Girasole, circondato da alberi e sterpaglie bruciate. Ci sono un’auto distrutta dalle fiamme, un lampione sciolto dal fuoco, ettari ed ettari di terreno che parlano di devastazione e paura. La porta della scuola materna si apre, i muri sono colorati di giallo, i palloncini rendono l’ambiente gioioso e i bambini sembrano aver dimenticato quei momenti terribili. “Abbiamo subito ricominciato con le attività quotidiane – spiega Liliana Grispino – in modo da allontanarli da quei brutti pensieri, ancora vivi nella nostra mente. Dopo aver ripulito la struttura venerdì, quando siamo rimasti chiusi, abbiamo organizzato uno spettacolo e ai piccoli è tornato il sorriso”.
“Dobbiamo ringraziare di cuore i carabinieri – aggiunge la direttrice Tiziana Costanza -. Sono arrivati subito, hanno messo tutti in salvo. Il comandante della stazione di Monreale, De Venuto, non si è fermato davanti a niente ed è tornato una seconda volta per controllare fossimo tutti al sicuro. Sono stati momenti drammatici, ma i nostri 50 bambini sono saliti sui pullmini e sono stati visitati, confortati e rifocillati dai medici dell’ospedale Ingrassia. Per fortuna nessuno di loro è rimasto intossicato dal fumo”.
I centralini delle forze dell’ordine, giovedì, sono andati in tilt. Migliaia le telefonate ricevute dai vigili del fuoco, dalla polizia, dai carabinieri. “E siamo state avvolte dal panico – prosegue un’altra socia della cooperativa Il Girasole, Mariangela Morfino -. I piccoli urlavano, volevano uscire da qui, ma avevamo bisogno di aiuto. La scuola era invasa dal fumo, non si vedeva nulla. E i pompieri erano impegnati in centinaia di interventi. L’arrivo dei carabinieri ha rappresentato per noi la salvezza e, in questi giorni, riprendere subito il ritmo delle nostre attività è stato terapeutico, sia per noi che per i bambini”.
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22 Giugno 2016, 06:15