15 Gennaio 2015, 17:40
2 min di lettura
CATANIA – Ad una svolta l’indagine sulla misteriosa scomparsa di Angelo Angemi, il 62 enne di Catania di cui si sono perse le tracce a novembre, ma la denuncia è stata presentata ai carabinieri solo il 3 gennaio. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati il fratello Salvatore per truffa aggravata e abbandono di incapace. Salvatore Angemi è il congiunto che da oltre un anno accudiva lo scomparso insieme alla sua compagna: i tre abitavano in via Liguria a Catania. A novembre, però, ci sarebbe stato il trasferimento ad Ivrea: i familiari infatti erano convinti che Angelo fosse con Salvatore in Piemonte.
I primi di gennaio la drammatica scoperta: Angelo, che aveva avuto un ictus ed è affetto dal morbo di Parkinson, non è mai arrivato a Ivrea. Michele Angemi a quel punto si è rivolto ai carabinieri per denunciare la scomparsa del fratello e da lì sono scattate le indagini e parallelamente le ricerche. Si procede a 360 gradi cercando di non lasciare nulla di intentato: si sta verificando in tutte le strutture sanitarie se ci sia un ricovero. L’ipotesi del malore non è ancora stata definitivamente esclusa. Intanto però si procede anche su un altro fronte e si stanno anche esaminando i tabulati telefonici di Salvatore Angemi. Massimo riserbo sugli esiti degli accertamenti.
“Sono rassegnato – racconta Michele Angemi a LiveSicilia – ormai non ho speranze e penso che sia accaduto il peggio”. Per questo il fratello di Angelo ha nominato l’avvocato Dario Pastore come suo legale, affinchè si possa accertare la verità. Da quando è stato lanciato l’appello “non è arrivata alcuna segnalazione” – dichiara ancora. E’ questo spegne ancor di più la fiamma della speranza. L’avvocato Dario Pastore dal canto suo ha già nominato un investigatore privato, Salvo Licciardello (lo stesso che si è occupato del caso di Valentina Salamone).
“Stiamo cercando di ricostruire – afferma Pastore – gli spostamenti di Angelo dal 15 novembre, giorno della scomparsa. E stiamo attenzionando anche le apparenti contraddizioni nel racconto del fratello Salvatore”. L’indagato avrebbe raccontato di aver accompagnato il fratello Angelo in una struttura clinica di Messina prima di partire per Ivrea. Ma non avrebbe saputo fornire il nome del centro messinese. Una versione che sarebbe stata “rimodulata”: forse ci sarebbe stato un litigio nell’abitazione di via Liguria e Angelo si sarebbe allontanato spontaneamente. La casa è già stata perquisita dai carabinieri.
Pubblicato il
15 Gennaio 2015, 17:40