Il giallo dell’uomo scomparso| L’amico non è l’assassino: assolto

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22 Luglio 2019, 15:00

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PALERMO – Assolto e subito scarcerato. Giovanni Guzzardo è stato scagionato dall’accusa di avere ucciso Santo Alario, sparito nel nulla il 7 febbraio 2018. Il pubblico ministero Eugenio Faletra aveva chiesto l’ergastolo.

Guzzardo, 47 anni, difeso dagli avvocati Nino Zanghi e Vincenzo Lo Re, ha trascorso più di un anno in cella. La sentenza è del giudice per l’udienza preliminare Stefania Gallì.

Guzzardo si era allontanato in macchina con Alario in direzione di Ventimiglia di Sicilia. Poi, di entrambi si erano perse le tracce, fino a quando i carabinieri giunsero  nascondiglio di Guzzardo, un casolare abbandonato nelle campagne di Montemaggiore Belsito.

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I legali hanno spiegato perché le accuse scricchiolavano. Innanzitutto non c’era il movente. Le liti con Guzzardo, seppure confermate, non giustificavano l’omicidio. Perché Guzzardo avrebbe dovuto scappare dopo avere ucciso Alario? “Si scappa da un uomo vivo e di cui si ha paura, di certo non da un uomo morto”, hanno detto i legali. Ed ancora: “Guzzardo ha ricevuto delle telefonate nel corso delle quali discuteva di forniture per il bar. È possibile che avesse avuto il tempo e la freddezza di occuparsi di cose simili mentre uccideva un uomo e si sbarazzava del cadavere?”. Sono tesi che hanno fatto breccia nel giudice.

Il giallo resta in piedi, così come gli interrogativi. Alario è stato ucciso? Sono sue le ossa ritrovate nelle campagne siciliane? Se Guzzardo non è colpevole chi è l’assassino? Perché Guzzardo scappava e perché ha scelto il silenzio durante le indagini pur rischiando il fine pena mai?

 

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22 Luglio 2019, 15:00

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