Il giorno nero di Bianco |Catania, le ombre sul bilancio - Live Sicilia

Il giorno nero di Bianco |Catania, le ombre sul bilancio

L'ex sindaco deve confrontarsi con le accuse dalle quali i suoi predecessori sono stati scagionati.

CATANIA – Prima la notizia della richiesta di risarcimento della Corte dei Conti, poi quella che la Procura guidata da Carmelo Zuccaro ha chiesto il rinvio a giudizio suo e degli ex assessori per la gestione finanziaria del Comune etneo. Il giorno più nero, per l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, passa da quella montagna di carte esaminata, per mesi, dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. E su quelle carte si scriverà, nelle aule di giustizia, la storia della città, finita in ginocchio finanziariamente e al centro di una guerra politica tra centrodestra e centrosinistra. Con un distinguo che fa inferocire l’ex ministro dell’Interno: i suoi predecessori, Umberto Scapagnini e Raffaele Stancanelli, da sempre additati come artefici del “disastro” della città, sono stati processati e assolti con formula piena dalle stesse accuse che lui deve fronteggiare.

Umberto Scapagnini, scomparso dopo una lunga malattia, medico di Berlusconi, sindaco per 7 anni e Raffaele Stancanelli, l’uomo forte della Meloni in Sicilia sono, secondo il responso delle aule di giustizia, esenti da colpe per il grande buco che ha inghiottito la città.

Con un’aggravante, al momento solo ipotetica, in più: la Corte dei Conti chiede per Bianco e i suoi ex assessori anche l’interdizione per 10 anni.

Da accusatore ad accusato, da salvatore della città ad artefice del dissesto. Ecco l’incubo dell’ex sindaco, che non starà certo a guardare e ha anticipato le sue mosse difensive.

“Avremo modo di fornire alla Magistratura contabile puntualmente e rapidamente ogni elemento utile a dimostrare la piena correttezza dei comportamenti della mia Giunta”, ha detto Bianco. “Ricordo – ha aggiunto l’ex sindaco – che il Comune di Catania aveva dichiarato il predissesto nel 2012, sotto l’Amministrazione Stancanelli per indebitamenti della precedente amministrazione. Avrei potuto dichiarare subito io stesso il dissesto, scaricando ogni responsabilità – precisa l’ex primo cittadino. Ma ho anteposto gli interessi della città”. “Ricordo – ha aggiunto ancora – che per 5 anni, con grandi sacrifici della comunità, abbiamo evitato il dissesto che sarebbe stato pagato dai creditori del Comune. Tutto ciò lo abbiamo fatto tornando ad avere considerazione in tutta Italia, aprendo tratte della Metro, acquistando autobus, mantenendo i servizi, realizzando importanti lavori anzitutto nelle periferie, aumentando gli investimenti, salvando Multiservizi destinata al fallimento, pagando sempre gli stipendi dei dipendenti comunali con estrema regolarità. Contrariamente al passato. Ricordo che, a parità di criteri contabili, il deficit del Comune non è cresciuto. Anzi. E sono false le affermazioni di segno diverso”.

LE ACCUSE – La Procura ha quindi chiesto il rinvio a giudizio di Bianco e della sua ex giunta, accusati di aver “attestato falsamente fatti”. In particolare, si legge che Bianco e l’ex giunta “mendacemente attestavano previsioni di entrata…dolosamente sovrastimate, previsioni spesa scientemente sottostimate, altresì integrando omissioni in merito al riconoscimento e all’iscrizione di debiti fuori bilancio dei quali erano a conoscenza, in quanto maturati negli esercizi precedenti”. Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno puntato l’attenzione su numerose poste di bilancio alterate, come il contratto di servizio con la Amt, azienda municipale che gestisce il trasporto con gli autobus; per fare quadrare i conti, gli indagati avrebbero “stanziato una previsione di spesa inferiore a quella contrattualmente stabilita”.

A guidare le indagini è il nucleo di pubblici ministeri che indaga sui reati della pubblica amministrazione, guidato dal procuratore aggiunto Agata Santonocito e composto, tra gli altri, dai magistrati Fabio Regolo, Fabio Saponara e Alessandra Tasciotti.

La parola, quindi, passa ai magistrati, Bianco annuncia battaglia ed è appena iniziata un’estate molto calda alle falde dell’Etna, dove si attende anche l’esito del processo a carico dell’attuale sindaco Salvo Pogliese, imputato per la gestione dei fondi Ars di Forza Italia.


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