Il parrucchiere morto in moto | “Fabrizio, sempre nei nostri cuori”

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22 Giugno 2015, 16:35

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PALERMO – Sognava di aprire un negozio tutto suo. Attualmente lavorava in quello della famiglia, era un parrucchiere, e nella zona compresa tra San Lorenzo e Cardillo lo conoscevano in molti. Decine di coetanei, amici ed ex compagni di scuola, oggi piangono Fabrizio Cinà. Avrebbe compiuto 22 anni tra poco più di un mese, ma ha lasciato per sempre i suoi desideri. Ogni progetto si è spezzato, i sogni non avranno più un futuro.

Fabrizio è rimasto ucciso in un terribile incidente che stanotte non gli ha concesso alcuna possibilità di sopravvivere. La sua motocicletta, una Bmw, si è prima schiantata contro un muro lungo la statale 113, all’altezza di Villagrazia di Carini, poi si è spezzata in due. Una dinamica ancora tutta da chiarire quella dell’incidente, che ha coinvolto un’altra moto ed ha provocato due feriti, tra cui un amico di Fabrizio, Vincenzo, ricoverato in gravi condizioni. Ad indagare è la polizia stradale che sospetta una gara tra i due mezzi e considera l’alta velocità tra le cause più probabili dello schianto.

E così un’altra croce si aggiunge sull’asfalto delle strade siciliane. In quella stessa zona il primo marzo aveva perso la vita un giovane tunisino: l’auto su cui viaggiava insieme ad alcuni amici era finita contro un muro di recinzione nei pressi dello svincolo autostradale, il mezzo aveva preso fuoco. E per Mohamed Sgahier non c’era stato niente da fare.

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“Fratello, ancora non ci credo che non ci sei più, non ci credo”, scrive Lelio Corrao sulla pagina Facebook di Fabrizio Cinà -. Non riesco a spiegarmi come sia possibile. 23 giorni fa è morto mio padre e adesso tu, è incredibile. Ricorderò tutti i bei momenti passati insieme adesso siete tu e mio padre i miei angeli.” I pensieri per Fabrizio si susseguono, gli amici ricordano i suoi capelli biondi, gli occhi chiari: “Eri già il nostro angelo – scrive Rosi Pusateri – e adesso lo sarai per sempre. Un animo buono, un gran lavoratore. Mancherai a tutti”.

E ancora: “Non ci credo. Perché Dio ti ha voluto portare con lui, perché? – Scrive Benny Davì -. Piango come un bambino scrivendoti queste parole resterai sempre con me dentro il mio cuore sarai sempre il mio fratellone”. “Ti ricordi quando mi dicevi che mi avresti portato con te se avessi un giorno aperto un negozio tuo?  – aggiunge un altro amico – beh, anche se non accadrà mai, sappi che sarai sempre al mio fianco”.

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22 Giugno 2015, 16:35

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