03 Gennaio 2012, 16:26
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Il gip copia o si limita a riassumere le tesi accusatorie della Procura di Napoli e per questo il tribunale del riesame del capoluogo campano annulla l’arresto di Gaetano Riina, fratello del boss di Cosa nostra, Totò, avvenuto il 14 novembre scorso. L’accusa era di concorso esterno in associazione camorristica.
Il gip si sarebbe limitato a riassumere la richiesta di arresto della Procura di Napoli, incappando peraltro in una serie di errori e non sostituendo nella sua ordinanza neanche le parole “questo pm” con questo gip”. Secondo la procura di Napoli Gaetano Riina avrebbe preso accordi con il clan del casalesi nella gestione del trasporto di frutta e verdura nei mercati siciliani, campani e laziali. Gaetano Riina rimane in carcere perché arrestato nel luglio scorso per associazione mafiosa in quanto considerato nuovo capo del mandamento di Corleone.
I magistrati della Dda di Napoli stanno esaminando gli atti relativi all’inchiesta sulle infiltrazione di mafia e camorra nel settore dei mercati ortofrutticoli e dei trasporti su gomma per valutare una eventuale nuova richiesta di misure cautelari dopo l’ annullamento dei provvedimenti restrittivi disposto nelle scorse settimane daL Tribunale del Riesame. A quanto si è appreso solo tre indagati, quelli meno gravati dalle accuse, sono stati scarcerati mentre gli altri sono tuttora detenuti in quanto destinatari di provvedimenti restrittivi emessi nell’ambito di diverse inchieste. L’indagine della procura di Napoli – coordinata dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho e dai pm della Dda Francesco Curcio e Cesare Sirignano – ha accertato l’esistenza di una spartizione degli affari all’interno dei mercati ortofrutticoli da parte delle principali organizzazioni criminose del nostro Paese e il monopolio del settore dei trasporti su gomma da parte del clan dei Casalesi, alleato con la mafia siciliana.
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03 Gennaio 2012, 16:26