29 Settembre 2019, 19:06
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Il disavanzo aggiuntivo emerso recentemente ha causato il blocco temporaneo delle politiche di spesa della Regione.
In una Regione che tradizionalmente incentra le proprie politiche sulla gestione e distribuzione di risorse il blocco temporaneo della spesa potrebbe costituire una occasione per realizzare una profonda riforma del sistema regionale, rendendolo più efficiente e competitivo, con notevoli riduzioni di spesa e benefici per cittadini e imprese.
La sanità, ad esempio, assorbe la quota principale delle risorse regionali, tuttavia l’esperienza di altre regioni insegna che si può incrementare l’efficienza delle prestazioni senza impegnare risorse, attraverso la razionalizzazione della rete ospedaliera, dei servizi sanitari e delle piante organiche, la promozione dell’attività ambulatoriale e dei regimi di ricovero alternativi a quello ospedaliero, l’integrazione dei livelli di cura tra presidi territoriali ed ospedalieri e tra le strutture ospedaliere, il controllo più stringente sui privati accreditati, l’efficiente attuazione delle norme sugli acquisti di beni e servizi, sul controllo delle prescrizioni, sulla riduzione delle liste di attesa, sull’appropriatezza delle prestazioni, sulla responsabilizzazione dei manager e del personale.
Legislatore e governo regionale potrebbero affrontare le principali criticità delle politiche urbanistiche attraverso misure a costo zero quali il coordinamento tra la pianificazione paesistica e quella territoriale, la strutturazione di controlli efficienti sulla pianificazione comunale e sulla definizione delle istanze di sanatoria, il coordinamento delle strategie di pianificazione dei Comuni, l’adozione di misure idonee a favorire l’aggiornamento degli strumenti urbanistici degli enti locali ed il contrasto dell’abusivismo.
All’inefficienza del sistema di gestione dei rifiuti si potrebbe far fronte attraverso la verifica del fabbisogno effettivo di impianti di smaltimento (in modo da rendere la Sicilia autosufficiente), la semplificazione delle procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti, la disciplina del processo di trasformazione dei rifiuti in prodotti, politiche tariffarie che consentano di innescare un miglioramento della qualità del servizio ed assicurare il rispetto dei principi dell’economia circolare (tariffe di accesso più elevate per impianti più impattanti per l’ambiente ecc), forme di controllo del territorio idonee a contrastare le violazioni inerenti la raccolta e il conferimento dei rifiuti.
In materia di acque pubbliche, in assenza di risorse, si potrebbero introdurre controlli adeguati sui livelli di qualità tecnica dei servizi e forme di regolazione che penalizzino finanziariamente i disservizi e il mancato conseguimento degli obiettivi di qualità.
La gestione dei fondi strutturali europei può essere resa più efficiente attraverso l’attenta valutazione della qualità dei progetti, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni coinvolte, efficaci forme di coordinamento tra gli apparati burocratici, l’eliminazione di adempimenti e controlli inefficaci.
Il blocco delle misure di spesa potrebbe costituire un’occasione per razionalizzare la vasta galassia di società partecipate, enti ed organismi strumentali, mantenendo le sole attività effettivamente strategiche che non possono essere affidate al mercato, definendo nuovi modelli di business e piani industriali, razionalizzando le strutture aziendali, eseguendo controlli efficaci sul rispetto degli obiettivi e dei meccanismi di gara per l’acquisizione di beni e servizi, sui concorsi, sulla trasparenza della gestione e dei bilanci e sulla prevenzione della corruzione.
La carenza di risorse costituisce certamente un ostacolo all’efficienza dei servizi e delle prestazioni fornite dagli enti locali, ma non c’è dubbio che una razionale ripartizione di competenze e risorse tra i diversi livelli di governo, l’introduzione di una disciplina efficiente sull’esercizio associato delle funzioni, di efficaci forme di controllo e di sanzioni a carico degli enti e degli amministratori inefficienti consentirebbe di incrementare il livello dei servizi, eliminando disservizi e sovrapposizioni di competenze.
Il blocco temporaneo della spesa non impedisce di adottare efficaci misure di attuazione delle norme sulla semplificazione dell’attività amministrativa e sul rispetto dei termini procedimentali, che renderebbero il sistema produttivo molto più efficiente e competitivo, e produrrebbero notevoli riduzioni di costi e di adempimenti per i cittadini e consistenti risparmi per i bilanci pubblici.
L’adozione di misure di razionalizzazione dei rapporti di pubblico impiego e della struttura burocratica regionale, attraverso la contrattazione collettiva ed il sistema di valutazione delle performance, potrebbe produrre notevoli incrementi di efficienza ed economie di spesa razionalizzando le ingenti risorse della retribuzione premiale e di risultato.
La capacità del sistema regionale di formazione professionale di offrire concrete opportunità di lavoro può essere incrementata attraverso misure efficaci di selezione dei formatori, di adeguamento dei contenuti alle effettive esigenze del contesto sociale ed economico e mediante un attento controllo delle attività.
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29 Settembre 2019, 19:06