11 Agosto 2015, 18:20
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Caro Presidente Crocetta,
Qui – nel folto del bosco – abbiamo già sentito molto parlare di lei e sappiamo il necessario. Sappiamo che lei è un grande Presidente, che ha risolto i problemi della Sicilia, etc, etc… In effetti, i rari umani che passano di qua si esibiscono solo in complimenti. Ce n’è uno che grida sempre: “Crocetta, porca miseria!”. Ora, siccome per noi tutto ciò che è porco – basta un semplice aggettivo unito al sostantivo ‘miseria’ – è anche bello, ci fa piacere che lei sia tanto stimato e voluto bene dai suoi simili.
Ecco, questa è la premessa con cui credo di avere fatto la mia porca figura e serve per anticipare il nostro “grazie”. Grazie, Presidente – estendendo la riconoscenza da lei, simbolicamente, alla politica tutta – a nome dei cinghiali, dei suidi, dei maiali e dei porcellini d’India! Grazie nella mia modesta qualità di presidentessa della M.A.I.A.L.A. (Meritoria Associazione Italiana Animali Larghi e Affini) che raccoglie perfino qualche onorevole di vecchio o nuovo conio. Grazie, perché eravamo molto preoccupati dopo il noto fatto di cronaca. E non per quello che è successo, visto che abbiamo intenzione di continuare a fare i nostri porci comodi. Ma perché temevamo che, per una volta, si affrontasse la questione dal verso giusto.
Grufolando tra i provvedimenti con cui la Regione “intende affrontare l’emergenza”, dopo il suo appello – “occorre un piano immediato”, aveva detto – si capisce che è quasi una presa per il codino. Cito una fonte insospettabile, La Repubblica, perché mai mi permetterei di cliccare su quei malaccorti cercatori di ghiande di LiveSicilia che l’attaccano sempre e chissà perché, visto che lei è il migliore di tutti. E chi è questo grillino-Trizzino? E come si permette di insultare: “Il governo Crocetta si muove adesso all’indomani della tragedia, ma prima non ha fatto nulla”?
Dunque, i famosi provvedimenti: “Ci vorranno diversi mesi prima che inizi la campagna di cattura e di abbattimento dei cinghiali arrivati all’onore della cronaca la scorsa settimana per la morte di un pensionato aggredito dagli animali che da anni proliferano indisturbati sulle Madonie” (…). “E’ previsto che siano solo le guardie venatorie a potere essere chiamate ad abbattere i capi. Non ci saranno cacciatori coinvolti” (…). “Una volta pubblicata, la legge, la palla passerà ai presidenti dei parchi e delle riserve. E prima di iniziare la riduzione della presenza dei capi nelle Madonie passeranno altri mesi” (…). “L’idea sarebbe quella di coinvolgere nel piano di abbattimento trentaquattro guardaboschi del parco dei Nebrodi, visto che in quello delle Madonie non ve ne sono” (…). “In sintesi, non prima dell’autunno si inizierà a ridurre il capo stimato ufficialmente in cinquemila, ma che gli addetti ai lavori conteggiano in circa diecimila solo nelle Madonie”.
Né poteva mancare il contributo veramente illuminato degli Animalisti: “Nel caso dei cinghiali, l’approccio venatorio dimostra tutto il suo fallimento – secondo Massimo Vitturi della Lav – uccidere gli animali per contenerne il numero non ha senso perché comporterebbe inevitabili squilibri nella struttura sociale delle specie selvatiche che saranno indotte a riprodursi di più”.
Riassumendo in cinghialese: peggio che vada se ne parlerà tra qualche tempo. Siamo già pronti a denunciare i cacciatori, se solo qualcuno di loro ci guardasse storto. I guardaboschi devono arrivare dai Nebrodi… campa cinghiale! E poi ci sono gli animalisti pronti a salire sulle barricate. Ma che bella questa emergenza in differita! E pazienza per la moglie della vittima sotto choc: “Ho visto quella bestia avventarsi su mio marito e infierire sul suo corpo”. Pazienza, sì. Cosa volete che valga la vita di un uomo al cospetto della specie e dei suoi sacrosanti equilibri?
Pina, la cinghialessa
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11 Agosto 2015, 18:20