30 Gennaio 2013, 15:28
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PALERMO – La location è stata quella di un noto ristorante immerso nel verde della borgata marinara di Mondello e il menu, ovviamente, a base di pesce. Nulla a che vedere con il “patto dell’orata”, che nel novembre 2009 sancì il soccorso del Partito democratico al governo Lombardo, ma di certo ieri Rosario Crocetta ha aggiunto un mattone importante al castello della sua maggioranza: l’ingresso ufficiale di due deputati d’opposizione nello schioramento favorevole al governatore. Gli indizi cadono sull’ex di Grande Sud, Edi Tamajo, e su Giuseppe Picciolo, ormai in rotta non il Partito dei siciliani di Lombardo. I due potrebbero ufficializzare il loro ingresso in maggioranza già in apertura della seduta d’Aula di questo pomeriggio.
Tamajo e Picciolo andranno a irrobustire il gruppo dei Democratici e riformisti per la Sicilia, sceso a quota quattro dopo il ritorno di Nello Dipasquale nella lista Crocetta. Una mossa che consentirebbe alla truppa dei crocettiani di mantenere l’autonomia a Sala d’Ercole, senza la necessità di chiedere derogheche difficilmente il Consiglio di Presidenza potrebbe concedere. Alla cena di ieri, già anticipata nei giorni scorsi da Livesicilia, erano presenti tutti i deputati del gruppo (Alice Anselmo, Marcello Greco, Salvatore Lo Giudice e Gianfranco Vullo), insieme con altri spettatori interessati di quanto sta avvenendo all’interno di Sala d’Ercole. Tra loro, appunto, Tamajo e Picciolo. Commensale d’eccezione e grande regista della serata l’ex ministro delle Telecomunicazioni, Totò Cardinale. Si fa vedere anche il senatore Pd Beppe Lumia, che passa a salutare in un secondo momento. Non c’era il presidente della Regione, che ha seguito gli sviluppi dell’incontro da Bruxelles, dove è rimasto per alcuni impegni istituzionali. Il tutto con buona pace dell’Mpa, che con un inconsueto comunicato aveva svelato in tarda serata l’incontro. “Nessun segreto – spiegavano ieri i partecipanti alll’incontro -, non siamo carbonari e non è un segreto che alcuni ex deputati d’opposizione intendano sostenere il governo Crocetta”.
A questo punto prende forma quella “quarta gamba” su cui poggiare il futuro parlamentare dell’esecutivo. Una mossa resasi ancor più necessaria alla luce del passo falso della maggioranza registrato ieri a Sala d’Ercole. La dura presa di posizione del Movimento Cinque Stelle sul Muos di Niscemi ha fatto emergere in tutta la sua evidenza i problemi numerici della maggioranza. Crocetta al momento continua a mantenere un canale di comunicazione con il capogruppo dei grillini, Giancarlo Cancelleri, ma intende puntellare la sua maggioranza con nuovi ingressi. Voci di corridoio dicono infatti che presto i Democratici riformisti (nel nome potrebbe aggiungersi l’aggettivo Popolari) potrebbero accogliere anche altri due pezzi importanti dell’opposizione: Riccardo Savona e Michele Cimino, che in questo modo potrebbero aumentare l’appeal del gruppo in ottica centrista. Piccoli passi verso il raggiungimento di quella quota 46 che rappresenta la maggioranza assoluta all’Assemblea regionale
Resta fuori dai giochi, per il momento, l’ex Pid Pippo Gianni. Il deputato siracusano si sente “tradito” da chi gli aveva assicurato un posto sicuro nelle liste del Pdl per la Camera, salvo poi fare rotta su Lombardo e Miccichè. L’ex assessore regionale all’Industria è disponibile al dialogo con l’area Crocetta, ma vista l’impossibilità di intestare il gruppo al Centro democratico di Tabacci ha preferito transitare all’interno del Misto. Anche in questo caso, però, gli sherpa sono al lavoro con un occhio al calendario: dopo le elezioni, infatti, arriverà il tempo della Finanziaria e Crocetta non vuole correre rischi.
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30 Gennaio 2013, 15:28