30 Giugno 2021, 09:48
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BOLOGNA – Il killer di Chiara Gualzetti sarebbe stato “infastidito dalle sue avance” e l’avrebbe uccisa spinto come “da una presenza demoniaca” interiore. Questi alcuni passi della confessione del minorenne accusato dell’omicidio dell’amica 16enne. Per lui è stata disposta la perizia psichiatrica.
Nel corso dell’interrogatorio, il minorenne fermato ha fatto riferimento “a una presenza demoniaca che lo spingeva a compiere atti sempre più violenti verso le persone” ma ha detto anche “di essere infastidito dalle avance della giovane ragazza”. Ha detto di aver agito da solo. Ha dato appuntamento a Chiara Gualzetti, l’ha portata ai margini del bosco nel parco dell’Abbazia di Monteveglio e lì l’ha uccisa, domenica scorsa. In quel punto, parzialmente nascosto da un cespuglio, il cadavere è rimasto per un giorno, quando è stato trovato dai volontari attivati dai genitori. Oggi proclamato il lutto cittadino a Valsamoggia, il comune della provincia di Bologna dove vive la famiglia della vittima.
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30 Giugno 2021, 09:48