01 Luglio 2013, 19:25
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PALERMO – È una storia di risparmi andati in fumo. Di conti correnti svuotati e di titoli svaniti nel nulla. È la storia di una (ex) promotrice finanziaria palermitana finita sotto inchiesta per riciclaggio e di un gruppo di risparmiatori che di lei si sono fidati. Ciecamente. Ed, invece, secondo la ricostruzione dei finanzieri, la donna avrebbe “bruciato” i loro soldi – 2 milioni e mezzo di euro – spesi nell’acquisto di appartamenti, pezzi di antiquariato, abiti e accessori di lusso, viaggi all’estero.
È una storia che inizia nel 2002 quando Giovanna Rigano, 47 anni, passa dalla Banca di Palermo alla Mediolanum. Sono i giorni in cui il gruppo bancario meneghino lancia e promuove sul mercato la figura del family banker. Una persona che esce dai locali dell’istituto di credito per incontrare i clienti a domicilio. E la Rigano conquista la fiducia di tante persone.
Una fiducia a termine. Visto che alcuni clienti si sono rivolti all’avvocato Massimo Motisi e l’hanno denunciata. Nel 2010 il mensile S raccolse lo sfogo delle vittime che raccontarono del rapporto di amicizia nato con quella donna dai modi “cortesi e gentili”. Era diventata una di famiglia con cui condividere persino la spensieratezza di una gita fuori porta.
Tra i primi a cadere nella rete della consulente era stato un uomo di 80 anni. Quando lo invitarono all’inaugurazione di una filiale palermitana della Mediolanum, in piazza Alberigo Gentili, e poi nella sede a Basiglio sentì che poteva fidarsi della donna. Veniva trattato come il migliore dei clienti, con tanto di autista ad attenderlo in aeroporto. Nel 2006 capì che la realtà era ben diversa. Convocato da un ispettore di Mediolanum, saltarono fuori versamenti e pagamenti in favore di persone e titolari di negozi mai frequentati dall’anziano risparmiatore. Che si ridusse senza un centesimo, tanto da finire nella lista dei morosi che non pagavano le bollette. Risultava che avesse sperperato i soldi, facendo shopping in lussuosi negozi di abbigliamento e comprando mobili da prestigiosi antiquari. L’estratto conto era impietoso con una sfilza di assegni – 130 in tutto – emessi in favore della madre della Rigano, Ninfa Armetta, e di un amico della consulente, Francesco Pillitteri. Il passivo del suo conto arrivò a meno 204 mila euro. Per coprire le continue “strisciate” era stata aperta una linea di credito per 200 mila euro. Anche questa sfruttata per intero.
Nello studio dell’avvocato Motisi si presentarono altre due vittime. Una donna di 75 anni aveva affidato alla Rigano 600 mila euro. Erano diventate amiche. La promotrice non si tirava indietro quando c’era da accompagnarla ad una visita medica. Tra le vittime non ci sarebbero stati solo anziani, ma anche quarantacinquenni con la mente sveglia. È il caso di una donna che oltre al dramma di ritrovarsi improvvisamente povera ha vissuto la tragedia di un lutto. Un pirata della strada, mai identificato, aveva travolto e ucciso il marito in una strada di Palermo. Decise di affidare il tfr del coniuge alla consulente, sempre pronta a proporle l’investimento più idoneo. Tra le due donne, peraltro coetanee, era nata, ancora una volta, un’amicizia. E così quando la vedova ricevette oltre 800 mila euro di risarcimento dal Fondo vittime della strada non esitò a consegnarli nelle mani della Rigano, salvo poi scoprire di avere comprato titoli fantasma. “Firma, stai tranquilla, sei come mia sorella”, le avrebbe detto la Rigano. Oggi maledice il giorno in cui ha incontrato la Rigano. Va su tutte le furie quando racconta della bella casa, in via Mattarella, comprata dalla promotrice e arredata con pregiati pezzi di antiquariato. Dei suoi viaggi a Dubai e negli Stati Uniti.
Banca Mediolanum ha sempre allargato le braccia. I clienti avevano ricevuto i prospetti informativi delle operazioni eseguite e mai le hanno disconosciute. Le firme degli assegni erano autentiche. “In merito al comportamento attribuito al nostro ex promotore finanziario – si leggeva in una nota della banca – non possiamo ribadire che i versamenti a favore dei prodotti del Gruppo Mediolanum possa avvenire con addebito diretto sul conto corrente. In caso di investimenti con assegni, questi, come da normativa vigente, possono essere finalizzati unicamente intestando il titolo alla società e previa sottoscrizione da parte del cliente del corrispondente modulo aggiuntivo”. Con una nota successiva aggiungeva: “Rimarchiamo che la posizione contestata permetteva ai clienti di accedere in qualsiasi momento ad ogni informazione”. I truffati non ci stanno e hanno avviato una battaglia davanti al giudice civile.
Intanto ora la Procura ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di denaro contante, polizze assicurative e sei immobili (appartamenti e negozi) a Palermo e due appartamenti a Favignana. La Banca d’Italia ha radiato la Rigano dall’albo dei promotori finanziari.
“Solo adesso veniamo a conoscenza degli elementi raccolti dall’accusa – spiega il legale dell’ex promotrice finanziaria, l’avvocato Luigi Carta -. La signora Rigano esclude di essersi appropriata de soldi di potere dimostrare la corretteza del proprio operato nelle sedi opportune”.
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01 Luglio 2013, 19:25