30 Maggio 2019, 16:09
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PALERMO – “Non vediamo come il Comune di Porto Empedocle potrebbe avere mai rilasciato qualunque tipo di autorizzazione urbanistica legata alle installazioni temporanee delle apparecchiature necessarie alla costruzione dell’impianto ‘Offshore Ibleo’, preso atto del fatto che le stesse, sorgendo in un’area demaniale, sfuggono alla competenza del Comune, in quanto soggette al controllo dell’Autorità Portuale di sistema”. Lo afferma il sindaco M5S del comune dell’Agrigentino, Ida Carmina, in risposta alle affermazioni del parlamentare regionale del Pd, Michele Catanzaro, che commentava la partenza delle trivellazioni in mare nel comune amministrato del M5S, chiedendosi come “questo governo nazionale possa continuare a perseguire la logica delle trivellazioni, nonostante tantissimi cittadini, in più occasioni, abbiano palesemente manifestato la loro piena contrarietà a perforare il nostro mare”.
“Oggi – continua il primo cittadino – io e i deputati regionali Trizzino, Di Caro e Mangiacavallo saremo presenti all’incontro organizzato da Greenpeace a Licata proprio per manifestare il dissenso alle politiche scellerate sulle trivellazioni e garantire, per il nostro tramite, il coinvolgimento del ministro per l’Ambiente il quale si è sempre mostrato sensibile alle politiche ambientali e che, proprio in materia di trivellazioni, si è speso affinché venissero sospesi, come previsto dal D.L Semplificazioni, oggi legge dello Stato, i procedimenti per il conferimento di nuovi permessi di prospezione, di ricerca o di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, in attesa di una pianificazione ad hoc che tenga conto, in maniera imprescindibile, della sostenibilità ambientale, sociale ed economica di tali progetti”.
“A Catanzaro– afferma ll deputato regionale Giampiero Trizzino – consigliamo una robusta cura per la memoria, visto che, evidentemente, questa comincia a tradirlo. Catanzaro, infatti, dimentica che il suo gruppo politico, appena cinque anni fa, ha approvato una norma che semplifica l’iter delle autorizzazioni in materia di trivellazioni, violando palesemente le direttive europee che prescrivono una separazione dei procedimenti di coltivazione e di estrazione di idrocarburi. Dimentica che il gruppo parlamentare del M5S all’Ars fu il promotore del referendum abrogativo nazionale contro quello scellerato atto. Dimentica, ancora, che l’autorizzazione al progetto “Offshore Ibleo”, di cui oggi si discute a Licata, fu rilasciata nel 2014, al tempo in cui al Governo c’era proprio il Partito Democratico. Dimentica, altresì, che l’attuale ministero dell’Ambiente, sotto la guida di Sergio Costa, in questa fase può legittimamente porre in essere soltanto le attività relative al controllo, attraverso le verifiche di ottemperanza contenute proprio in quel decreto emanato dal Governo Renzi”.
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30 Maggio 2019, 16:09