30 Novembre 2013, 08:44
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BELPASSO. Un incontro con gli studenti dell’istituto industriale “Ferraris” di Belpasso per riaffermare un principio: quello che la lotta la mafia è l’unica via percorribile. Senza “se” e senza “ma”. Certo, più che facile spiegarlo solo a parole ma il dibattito scatenatosi oggi nell’aula magna della scuola è stato quantomeno incoraggiante. Ad intervenire, su iniziativa dell’associazione anti-racket Libera Impresa, il sostituto procuratore della DDA Andrea Ursino, il presidente della commissione antimafia all’Ars Nello Musumeci, il presidente di Libera Impresa, Rosario Cunsolo, il sindaco belpassese Carlo Caputo. Presenti anche i rappresentanti di Carabinieri e Guardia di Finanza.
LE PAROLE DEL MAGISTRATO URSINO: “La nostra presenza nelle scuole serve a fare capire ai ragazzi che noi esistiamo e che siamo vicini a loro. Vorremmo fare capire ai ragazzi che per reagire alla mafia c’è bisogno di arrabbiarsi. Di indignarsi. Sembra scontato dover sottacere alle richieste dei mafiosi ed, invece, bisogna ribellarsi: non mollare mai. Nella lotta alla mafia sono cambiate molte cose ed io ritengo che siano cambiate a nostro favore: oggi ci sono molti imprenditori che denunciano. Quando io ho iniziato, dodici anni fa, ancora questo non accadeva ma oggi grazie al coraggio di tanti imprenditori e di iniziative di associazioni anti-racket come quelle di Libera Impresa, posso dire che il clima sta cambiando soprattutto nella lotta alle estorsioni. Alla fine dei miei incontri nelle scuole capita di mettere a disposizione dei ragazzi il mio indirizzo email: ebbene, mi capita molto spesso di ricevere, anche a distanza di mesi, lettere di studenti che mi parlano della denuncia fatta dal padre commerciante che si è ribellato al pizzo. Significa che il messaggio è passato”.
IL PRESIDENTE MUSUMECI: “La cultura della legalità va predicata e praticata. Va praticata da chi ha ruoli di grande responsabilità, soprattutto, nelle scuole. C’è uno studio del Centro Pio La Torre condotto su due mila ragazzi, la domanda è: “Secondo te chi è più forte, lo Stato o la mafia?”. Ebbene, il 49% dei ragazzi ha risposto: “La mafia”. E’ una percentuale altissima. Significa che la metà degli studenti è convinta che lo Stato sia più debole: ma noi sappiamo che non è così. E noi abbiamo il dovere di riaffermare la supremazia dello Stato sull’anti-Stato. Dobbiamo restituire ai ragazzi fiducia e ottimismo sapendo che l’impegno anti-mafia è un impegno di tutti e che nessuno può tirarsi indietro. E’ questo lo scopo dell’Ora della legalità”.
IL PRESIDENTE CUNSOLO (LIBERA IMPRESA): “E’ un’altra tappa di un percorso che ci vede impegnati nelle scuole. Distribuiamo copie della Costituzione italiana; facciamo intervenire gli studenti; spieghiamo perchè è importante non rassegnarsi alla criminalità organizzata. E lo facciamo percheè sappiamo che la mafia si sconfigge in primis con la cultura della legalità”.
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30 Novembre 2013, 08:44